"Oggi più che mai è il tempo
della preghiera, comunque la si voglia intendere e praticare.
Preghiera che è corresponsabilità, ma anche la forza che
permette di affrontare la complessità della vita. Tutto dipende
da noi, Dio non vive al posto nostro". Così il sindaco
dell'Aquila, Pierluigi Biondi, intervenendo al termine della
Santa Messa nella chiesa del Suffragio, in occasione del 12esimo
anniversario del terremoto dell'Aquila che il 6 aprile 2009 ha
causato 309 morti e 1500 feriti. Anche Biondi, come
l'arcivescovo dell'Aquila, il cardinale Giuseppe Petrocchi, ha
collegato la tragedia del terremoto di 12 anni con la drammatica
pandemia. "Ma come un buon padre ci aiuta a capire che ognuno di
noi è più grande del proprio dolore per le persone care che il
terremoto ci ha portato via e siamo più grandi dello smarrimento
che la pandemia ci affligge. Che siamo più grandi del timore di
non farcela, che siamo più grandi di chi, attraverso i social,
alimenta le nostre paure sfruttandole per basse finalità -
spiega ancora Biondi -. La speranza può essere intesa non solo
come l'aspettativa di un futuro migliore del presente. Ma come
la virtù di chi non molla, di chi non si fa sopraffare dalla
pandemia e comprende che è il momento di affidarsi alla scienza
e a quei valori di civiltà e rispetto per gli altri che ci
suggeriscono un'adesione convinta alla campagna di vaccinazione
- conclude il primo cittadino.
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