"Ancora una volta, dopo il 6
aprile di 12 anni fa, oggi dobbiamo fare ricorso alla nostra
forza interiore di gente di montagna. Dobbiamo reimparare a
vivere nella normalità. Il dolore non ferisce soltanto ma
stimola le nostre risorse più profonde per affrontarlo e viverlo
all'altezza di una dignità umana che la storia continua a
riscattare tra le pieghe di avvenimenti carichi di orrori ma
anche che successi e rinascita". Così il sindaco dell'Aquila,
Pierluigi Biondi, intervenendo al termine della Santa Messa
nella chiesa del Suffragio, in occasione del 12esimo
anniversario del terremoto dell'Aquila che il 6 aprile 2009 ha
causato 309 morti e 1500 feriti. "Sono due anni che questo rito
del dolore, della speranza, - continua Biondi - è stato
registrato dall'emergenza sanitaria da cerimonia corale a evento
in solitudine. Una pandemia che oggi, su esplicita richiesta dei
familiari delle vittime del 6 aprile 2009, ha portato alla
decisione di rinviare l'inaugurazione del Parco della Memoria a
quando potrà di nuovo esserci un momento comunitario. È
desiderio dei familiari, infatti, che l'intera città possa
vivere da subito il Parco della Memoria, pensato per accogliere
la rifioritura della vita, il ricordo di un dolore privato che
si è trasformato nella sofferenza di tutti". Rivolgendosi un
pensiero alla memoria delle 309 vittime, il sindaco sottolinea:
"I nostri cari, sacrificati sotto le macerie, sono diventati
parte di noi, testimoni in un dialogo tra anime, di una visione
della vita che attraverso la forza del lutto, dell'emozione che
scaturisce dal dolore, produce la speranza di apertura al
futuro". Biondi ha menzionato anche i giovani "che oggi si
affacciano, sia pure con affanno, nel mondo del lavoro" e
ricordato i due operai stranieri morti nel tragico crollo a San
Pio delle Camere (L'Aquila) e, come a loro, a tutto i lavoratori
che "hanno contribuito con il loro lavoro a fare dell'Aquila una
città ancora più sicura e ancora più bella".
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