Dall'attività investigativa è
emerso come alcuni appartenenti, definendosi apertamente
"fascisti", denigravano esplicitamente i valori della Resistenza
e della Costituzione con epiteti dispregiativi.
La violenza viene in più occasioni esaltata quale metodo di
lotta politica, con l'aperta finalità di cavalcare il dissenso,
anche propugnando, in diverse circostanze, il ricorso alle armi,
con frasi pubblicate in chat del tipo:" Le armi si trovano… si
trovano. "Ho sempre gli anelli alle dita e il manganello dietro
ora ho pure un machete."
Non manca la propaganda razzista e l'incitamento alla
discriminazione ed alla violenza per motivi razziali, nazionali,
etnici e religiosi è consistita nella pubblicazione, sulle varie
chat e sul web, di dichiarazioni e meme improntati, in
particolare, alla negazione della Shoah ed all'esaltazione delle
c.d. leggi razziali. L'odio è stato indirizzato, oltreché contro
il popolo ebraico, anche contro persone di diversa etnia di
provenienza, contro gli islamici, ed anche in senso omofobo.
L'alto valore simbolico del linguaggio utilizzato e dei richiami
al nazi-fascismo, sono spesso tesi al parallelismo tra l'epoca
imperiale, che mette in rilievo la grandezza nazionale, ed il
contesto attuale, del quale vengono evidenziati gli aspetti
negativi che avrebbero portato la recessione economica, la
disoccupazione e la violenza, ricondotte perlopiù ai processi
migratori e, da ultimo, anche all'emergenza pandemica Covid-19,
vista in chiave complottista e negazionista.
Significativa è l'affermazione di un appartenente al movimento
che commenta i filmati ritraenti i mezzi dall'Esercito Italiano
utilizzati a Brescia per il trasporto delle bare dei deceduti a
causa del Coronavirus per essere sottoposti a cremazione. Con
cinismo, è stato associato l'utilizzo dei forni crematori ad un
giusto mezzo, con chiaro riferimento a Hitler, al nazismo ed
all'Olocausto.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA