"La sfida attuale è
indirizzata all'impiego delle ingenti risorse europee che
riguardano, in gran parte, interventi di diretto interesse per
il settore delle costruzioni e rappresentano l'opportunità per
riportare il Paese su un sentiero di crescita stabile secondo
obiettivi di transizione verde e digitale. Per poter sfruttare
al massimo le opportunità, spendendo le risorse nei tempi
richiesti, servono nuove norme procedurali che riducano
drasticamente i tempi biblici della pubblica amministrazione". A
sostenerlo è il presidente di Ance Abruzzo, Pietro Antonio
D'Intino.
"In Abruzzo - spiega - possiamo fare qualcosa di
significativo: occorre fare ogni sforzo per aprire nuovi
cantieri, affiancando alle nuove infrastrutture un programma di
manutenzione, attingendo a tutte le fonti di finanziamento
disponibili, senza dimenticare la mole di risorse non spese, per
svariati motivi, e ferme in cassa. Un importante effetto atteso
del Pnnr è l'aumento del benessere e la riduzione delle
disuguaglianze, con particolare riferimento alle aree interne.
Anche in tal senso, andrebbe potenziato al massimo il Superbonus
che rappresenta una via di impiego di fondi pubblici efficace,
spedita e misurabile in termini economici, ambientali, sociali e
culturali e che, tra l'altro, supera la cronica incapacità di
spendere le risorse da parte della pubblica amministrazione. Il
Superbonus, pur rappresentando un valido strumento di sviluppo
sostenibile, ammodernamento e messa in sicurezza del territorio,
sconta tuttora incertezza sulla durata dei benefici ed eccessive
difficoltà burocratiche, che ne limitano drasticamente la
diffusione".
"Manifestiamo apprezzamento - aggiunge D'Intino - per il
progetto di legge approvato dal Consiglio Regionale della
Regione Abruzzo denominato 'Esternalizzazione del servizio
gestione degli archivi dei Geni Civili regionali' che mira a
favorire il servizio all'utenza sia in termini di esito positivo
della ricerca sia in termini di celerità del ritrovamento della
pratica ed auspichiamo il più celere avvio operativo della
procedura".
"Il nostro comparto - sottolinea -reclama questo tipo di
riforme a costo zero, in termini di semplificazione burocratica,
ha bisogno della promozione di un sistema di governance basato
su responsabilità chiare, con una catena decisionale ben
definita, tempi contingentati ed eliminazione di sovrapposizioni
e doppi passaggi normativi e procedurali. Questo non significa
auspicare una deregolamentazione del settore, con soluzioni
semplicistiche, tanto che come Ance abbiamo espresso giudizi
cauti anche sul Decreto Semplificazioni perché è nostro
interesse garantire stabili opportunità di lavoro trasparenti e
percorribili da parte dell'intero sistema delle nostre imprese.
E' innegabile, però, il fallimento di un impianto normativo e
regolamentare che non favorisce gli investimenti, impoverisce il
tessuto produttivo e, quindi, il sistema economico e sociale".
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