Nella caserma "Rebeggiani" di Chieti, sede del Centro Nazionale Amministrativo dell'Arma, i Carabinieri d'Abruzzo e del Molise hanno celebrato, con una ridotta rappresentanza di militari e delegati dei reparti, i 207 anni della Fondazione dell'Arma.
Alla presenza del prefetto di Chieti Armando Forgione, in una cerimonia presieduta dal generale di brigata Carlo Cerrina, comandante della Legione Carabinieri Abruzzo e Molise, dal generale di Brigata Riccardo Piermarini, comandante del Centro Nazionale Amministrativo, e dal generale di Brigata Giampiero Costantini, comandante della Legione Carabinieri Forestale Abruzzo e Molise, sono stati conferiti riconoscimenti a militari che si sono distinti in attività d'istituto o liberi dal servizio.
I riconoscimenti sono andati al colonnello Salvatore Falvo,
dirigente del Servizio Sanitario Legionale, per allestimento,
direzione e coordinamento delle attività dei siti Dtd in
Abruzzo, in un contesto operativo caratterizzato da elevatissimo
rischio epidemiologico; al tenente colonnello Luciano Andriulli,
comandante del Reparto Comando del Centro Nazionale
Amministrativo, per il contributo significativo al conseguimento
degli obiettivi, quale Provost Marshal e Advisor Training Leader
Carabinieri nell'ambito dello Stability Policing della Missione
Bilaterale di Supporto in Niger; al tenente colonello Annamaria
Angelozzi, comandante Nipaaaf di Pescara, per l'operazione "Il
Vate" su un sistema corruttivo attraverso cui venivano
assegnati, dietro tangenti, fondi per l'organizzazione della
manifestazione in occasione dei 150 anni della nascita di
D'Annunzio; al tenente colonnello Margherita Cretella,
comandante Nipaaf di Campobasso, per l'attività di polizia
giudiziaria e controllo del territorio svolta dopo l'esplosione
in un'ex fabbrica di fuochi pirotecnici; al vice brigadiere
Peppino Cicchini addetto all'Aliquota Radiomobile della
Compagnia di Ortona e al carabiniere Simona Ruggi, addetta alla
Stazione di Ortona, per aver prestato i primi soccorsi a un
collega colpito da malore, riuscendo a ripristinare le funzioni
vitali ormai compromesse con manovre di rianimazione fino
all'intervento dei sanitari.
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