Sarà la Traviata di Giuseppe Verdi,
con Daniel Oren che dirigerà l'Orchestra Sinfonica Abruzzese, a
inaugurare il prossimo 8 ottobre la stagione della Lirica del
Teatro Marrucino di Chieti che riaprirà al pubblico con un nuovo
allestimento che lo ha reso più tecnologico, ma anche più
accessibile, soprattutto ai disabili. Lo spettacolo, per la
regia di Riccardo Canessa, con il Coro del Marrucino guidato dal
maestro Cristian Starinieri, in replica il 10 ottobre, è uno dei
tre nel cartellone della Lirica del teatro teatino: gli altri
sono "L'elisir d'amore" di Gaetano Donizetti, 12 e 14 novembre
con la regia del maestro Aldo Tarabella e la direzione musicale
di Patrick Murray, e l'opera tango "Maria de Buenos Aires" di
Astor Piazzolla, il 12 dicembre sotto la direzione di Jacopo
Rivani, opera coprodotta con la Fondazione Ravenna
Manifestazioni, la Fondazione del teatro comunale di Ferrara e
la Fondazione del teatro di Pisa. Per La Traviata i biglietti
saranno in vendita al botteghino del Marrucino dal 28 settembre:
ad oggi la capienza del teatro, causa norme anti Covid, è del
50% ,dunque i biglietti in vendita sono 220 e non sono stati
previsti abbonamenti.
"Sarà una stagione lirica grandiosa - ha detto Ettore
Pellegrino, direttore artistico del Marrucino presentando il
cartellone insieme al sindaco di Chieti Diego Ferrara, al vice
sindaco Paolo De Cesare e al presidente del Cda del teatro,
Giustino Angeloni - Abbiamo la presenza di un direttore che non
è mai stato in questo teatro che si chiama Oren e ha girato
tutto il mondo, Traviata è un titolo che parla da sé, abbiamo
recuperato l'Elisir d'amore, perché il decreto ministeriale
prevede di recuperare titoli che non sono stati fatti in
presenza durante la pandemia, e chiudiamo con una grande
coproduzione che è la Maria de Buenos Aires per la regia di
Carlos Branca". "L'anno scorso abbiamo fatto le opere in
streaming e io da operatore culturale, direttore e musicista,
dico che la cosa più traumatica è stato il termine dell'opera:
sull'applauso finale o sull'acuto del tenore sentire il vuoto
generato dalla mancanza di pubblico, e la farsa degli inchini
per la tv senza gli applausi, strideva con il nostro mondo".
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