"I massacri delle Foibe
rappresentano una delle pagine più buie della nostra storia, per
molto, troppo, tempo dimenticata. Una barbarie figlia della
guerra e che ci ricorda, ancora oggi, come la violenza, gli
estremismi, i nazionalismi, i totalitarismi, vadano combattuti
attraverso una costante riflessione sui nostri comportamenti e
atteggiamenti. La verità, diceva Gramsci, è sempre
rivoluzionaria; la verità sulle foibe e sul bestiale odio che si
è espresso in quei terribili anni e in quella difficilissima
terra, non può essere piegata a visioni (o finalità) di parte,
proprio per rispetto di quelle vite e di quegli avvenimenti". E'
quanto ha detto una breve cerimonia commemorativa organizzata
dal Comune. di Teramo il sindaco Gianguido D'Alberto.
Il sindaco ha deposto una corona d'alloro in memoria delle
vittime delle Foibe e reso omaggio agli esuli dei territori dove
si verificarono i drammatici eventi post-bellici.
. "Una democrazia compiuta - ha proseguito - non ha paura di
confrontarsi col proprio passato, anche con quello più scomodo e
non ha incertezze nell'assegnare alla storia e ai suoi
accadimenti la giusta dimensione. Perché l'Italia libera e
civile, patriottica non nazionalista, è un paese maturo, che
deve leggere dentro la propria storia le ragioni e le dimensioni
dei fatti. Il ricordo di quei tragici giorni deve indurci a
lavorare costantemente su noi stessi e in particolare sulle
nuove generazioni, educandole al rispetto dell'altro, al
confronto, al riconoscimento e alla valorizzazione delle
differenze come elemento di crescita. In questo assume un valore
primario il ruolo dell'Unione Europea, che è casa comune nella
quale popoli e nazioni possono ritrovarsi coniugando le
diversità con il riconoscimento di valori comuni. Valori
espressi innanzitutto nella Costituzione, nella tutela di tutte
le minoranze, nella contrarietà ad ogni totalitarismo, nel
ripudio di ogni guerra, che dobbiamo riaffermare con forza nel
nostro agire quotidiano. La tragedia delle foibe deve aiutarci a
fuggire dalla tentazione di pensare non secondo categorie
politiche, ma in base a più profonde categorie umane. Non
lasciamo che questa giornata resti un mero esercizio
consolatorio, ma facciamo in modo che ci ricordi, ogni giorno,
il valore di essere comunità. Una comunità che sappia
trasformare le differenze in elementi di forza e che faccia
tesoro del passato per guardare avanti con consapevolezza, per
l'uguaglianza e la libertà, con al centro il valore assoluto
della dignità umana".
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