Una centrale unica di committenza
e di gestione dei contratti, come prevista dalla legge regionale
sulla Nuova Pescara, per superare i paletti attualmente in
vigore per i comuni non capoluogo di Provincia. "Sarebbe il
primo atto concreto verso la fusione" rimarca il sindaco di
Spoltore Luciano Di Lorito, che ha scritto ai suoi colleghi di
Pescara e Montesilvano per chiedere di avviare la gestione in
forma associata della funzione in vista dell'istituzione del
comune unico.
Si punta soprattutto a intercettare le misure del Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza e centrare i suoi obiettivi.
"In particolar modo" ricorda Di Lorito "i comuni ricoprono un
ruolo cruciale per l'efficientamento energetico, la gestione dei
rifiuti e la rigenerazione urbana".
Tutti i bandi del PNRR che riguardano gli enti locali dovranno
essere varati entro il 30 giugno prossimo, per avviare i
cantieri entro dicembre 2023 e realizzare gli interventi entro
giugno 2026.
"Ai Comuni non capoluogo, tuttavia, non è consentito di
effettuare procedure di gara per l'assegnazione dei fondi del
PNRR" sottolinea il sindaco di Spoltore. Le città di Spoltore e
Montesilvano, dunque, allo stato attuale sono tagliate fuori, e
secondo un chiarimento del Ministero dell'Interno, possono
svolgere autonomamente solo le procedure per l'aggiudicazione di
beni e servizi al di sotto dei 40 mila euro oppure per lavori al
di sotto dei 150 mila.
La creazione di una centrale unica di committenza e di gestione
dei contratti, prevista dalla legge regionale che istituzioni il
Comune di Nuova Pescara, andrebbe a semplificare l'iter per
Spoltore e Montesilvano, che attualmente potrebbero effettuare
gare per interventi finanziati dal PNRR solo attraverso la
stazione unica appaltante o la centrale unica di committenza.
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