"Una notte che sa di dolore.
Una luce che sa di speranza". Con queste parole il presidente
della Regione Abruzzo, Marco Marsilio ha accompagnato la sua
partecipazione alla fiaccolata del 13/o anniversario del
terremoto che il 6 aprile 2009 provocò 309 vittime all'Aquila e
nel comprensorio.
Al suo fianco, il commissario straordinario alla
Ricostruzione, Giovanni Legnini e il vicegovernatore Emanuele
Imprudente. "Un momento di dolore e riflessione, ma anche un
momento di speranza per la nostra città. Speranza con cui
dobbiamo affrontare un momento drammatico e complesso per la
nostra società, anche per l'emergenza Covid da cui stiamo
uscendo e dai timori per la crisi russo-ucraina". "Una
riflessione - ha detto ancora - a 360 gradi. Noi aquilani
sappiamo cosa significa e quindi sappiamo fermarci in
raccoglimento".
Presente anche l'assessore Guido Liris, tra i principali
protagonisti dell'iter che ha permesso a una delegazione di
atleti e ciclisti della nazionale ucraina di arrivare
all'Aquila, come ospiti degli alloggi antisismici. "La nostra -
ha sottolineato - è dimostrazione di saper ricordare quello che
abbiamo passato, perché vedere la propria casa distrutta è una
sensazione che puoi testimoniare soltanto provandola. Ma per
noi, aprirci alla sofferenza della gente ucraina è anche un
modo, come Regione e come Comune di ringraziare tutta la
solidarietà che abbiamo ricevuto a livello nazionale o
internazionale".
Tra i presenti anche il presidente del Consiglio regionale,
Lorenzo Sospiri. "Per me è importante, anno dopo anno, di
partecipare a questa ricorrenza - spiega - come abruzzese,
ancora prima del ruolo che rappresento. La luce su questa città
non va spenta, neanche dopo 13 anni, anche perché ci sono dei
nodi irrisolti nella ricostruzione anche se, la percentuale di
edifici rimessi su cresce e le risorse ci sono per andare
avanti".
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