"E' una sanzione ingiusta,
abbiamo sempre operato nel rispetto della legge e impugneremo la
delibera dell'AGCM davanti l' autorità giudiziaria competente".
E' quanto sostiene il presidente della Sasi Spa, Gianfranco
Basterebbe, in merito alla sanzione di 600 mila euro irrogata
dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sul
mancato rispetto della prescrizione breve sulle bollette
idriche.
"La Sasi - aggiunge Basterebbe - è una società che si occupa
del servizio idrico di oltre 80 Comuni e destina tutte le sue
entrate e tutti gli utili al miglioramento della rete e dei
servizi. Non si può, quindi, non osservare che la sanzione
inflitta dall'Agcm, su segnalazione di soli due utenti, per uno
dei quali la Sasi aveva già riconosciuto la prescrizione,
colpisce direttamente i cittadini utenti a cui vengono sottratte
importanti risorse economiche con penalizzazione della qualità
del servizio. Noi faremo tutto quanto è in nostro potere per far
valere le nostre ragioni".
La società idrica del Chietino, con sede a Lanciano, osserva
inoltre: "La sanzione per un aspetto riguarda le informazioni
presenti in bolletta ritenute inadeguate da AGCM, sulla base di
delibere della autorità di regolazione del settore (ARERA) che
sono state annullate dal TAR (Tribunale Amministrativo
Regionale) della Lombardia con una serie di sentenze, passate in
giudicato. I modi in cui i gestori sono obbligati ad esporre in
bolletta la presenza di consumi risalenti ad oltre due anni,
sono chiari e definiti soltanto a partire da dicembre 2021,
quando è stata emanata una nuova delibera conforme alle sentenze
del TAR e ad essa la Sasi sta regolarmente ottemperando".
Basterebbe poi spiega: "La sanzione è stata inoltre
comminata per il mancato riconoscimento della prescrizione
biennale per la fatturazione di consumi idrici che la Sasi non
ha potuto rilevare per la inaccessibilità del contatore
dell'utente. Si tratta di un grossolano fraintendimento del dato
normativo e in particolare sulla disciplina del Codice Civile in
materia di prescrizione la cui preminenza è stata ribadita
dall'Autorità Giudiziaria. Con tutto il rispetto per l'AGCM non
compete a tale Autorità, sindacare il contenuto e l'applicazione
delle norme del Codice civile".
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