Potenziamento e digitalizzazione
della pubblica amministrazione e infrastrutture digitali. Questi
gli assi di intervento del Ministero dell'innovazione
tecnologica e della transizione digitale (Mitd) finanziati dal
Pnrr per 13,45 miliardi di euro a livello nazionale. Attualmente
non è possibile avere un dato puntuale sull'impatto che le
risorse del Pnrr in ambito digitale avranno sulle singole
comunità. In ogni caso, l'Osservatorio Abruzzo ha calcolato che
la regione è inserita è inserito in lotti che cubano,
complessivamente, 703,3 milioni di euro.
Il primo piano d'azione ("Italia a 1 Giga") prevede uno
stanziamento di circa 305 milioni di euro per un lotto che
riguarda Abruzzo, Molise, Marche e Umbria. L'obiettivo è
garantire una velocità di trasmissione di almeno 1 gigabit in
circa 610mila abitazioni. Altri due piani d'azione si chiamano
"Scuola connessa" e "Sanità connessa" e riguardano l'aumento
della velocità di connessione nelle strutture scolastiche e
sanitarie. Per quanto riguarda le scuole il lotto che vede
protagonista l'Abruzzo comprende anche la Basilicata, il Molise
e la Puglia e prevede lo stanziamento di 23 milioni. Per
ambulatori e ospedali invece si prevede l'impiego di 44 milioni
dedicati alla regione.
Infine sono due i bandi pubblicati per il piano "Italia 5G", che
si pone l'obiettivo di incentivare la diffusione di reti mobili
5G in grado di assicurare un significativo salto di qualità
della connettività radiomobile. Sono stati stanziati in totale
3,7 miliardi di euro, in due bandi che scadranno il prossimo 27
aprile. Per il primo avviso l'Abruzzo è stato inserito nel lotto
con Molise, Basilicata, Campania e Puglia (per un totale di
circa 176 milioni). Per il secondo bando, invece, le risorse
disponibili ammontano a 154 milioni.
Tra il 2010 e il 2020 la quota di famiglie abruzzesi che hanno
internet a casa è passata dal 54% al 77%, con +22,9 punti
percentuali in 10 anni. Un aumento, tuttavia, inferiore rispetto
alla media nazionale (+26,6 punti).
In media, inoltre, in quasi 9 comuni abruzzesi su 10 la quota di
famiglie raggiunte dalle connessioni più veloci non arriva al
5%.
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