"In Abruzzo va tutto bene dichiara
Marsilio nella conferenza stampa odierna sulla sanità. Eppure da
tre anni l'Abruzzo non ha piano e rete sanitaria; non può
spendere le risorse in cassa e in dote perché non ha fatto la
necessaria programmazione; in tre anni migliaia di abruzzesi in
più vanno fuori, aumentando la mobilità sanitaria passiva e
quelli che restano sono costretti a liste di attesa tanto lunghe
che molti rinunciano persino a curarsi: questi sono fatti
certificati anche dal verbale dei tavoli di monitoraggio
ministeriale che dice chiaramente che la Regione Abruzzo, in
base ai documenti prodotti, ha un deficit strutturale in
crescendo e strumenti per affrontarlo inefficaci a vincerlo. Un
deficit che Marsilio oggi nega o dimentica, anche se è stato
oggetto di più di una riunione voluta dallo stesso presidente,
interna alla maggioranza e con la struttura regionale per
fronteggiare una cifra del disavanzo, i famosi 107 milioni, che
è stata questa Regione a fare emergere, non altri", così i
gruppi consiliari del Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune
e Gruppo Misto a commento.
"Davvero singolare è l'interpretazione dei fatti che emerge
dalla conferenza - riprendono i consiglieri - fatta per
autocertificare un pareggio che non traspare da conti che non
siamo stati noi ad aver messo sotto la lente e dall'analisi
ministeriale che, forse, chi governa non ha letto con la dovuta
cura. Nessuno di noi sulla sanità ha fatto il professore,
abbiamo sì in questi anni, preteso risposte e chiarezza su
quello che è un diritto alle cure, alla prevenzione, a ospedali
e strumentazioni che funzionino, a lavoratori della sanità che
siano assunti per il lavoro che hanno fatto, perché non abbiamo
visto alcun tipo di politica attiva andare in onda, oltre ad
annunci e propaganda. Questo abbiamo fatto sulla sanità come
opposizione, presentando carte e riscontri ogni volta e avendo
però il merito di aver portato l'Abruzzo fuori dal
commissariamento che per anni aveva vissuto, quando eravamo
classe dirigente. E questo lo abbiamo fatto rispettando la legge
e non attraverso politiche e azioni clientelari che il
presidente Marsilio cerca di addebitarci, essendosi stato però
il suo governo quello che fino ad oggi si è occupato
principalmente di poltrone e incarichi. E soprattutto senza la
mole di risorse che questo governo regionale ha avuto per
programmare: solo in questo triennio, 300 milioni di fondi
correnti, più le risorse del PNRR e i 500 milioni per l'edilizia
sanitaria che la maggioranza ha deciso coscientemente di
ibernare. Abbiamo anche lasciato a chi ci ha succeduto un
comparto in salute, con risorse da impiegare, che sono ancora
bloccate perché la programmazione non c'è stata e non c'è e gli
atti, quelli "certificati", portano ancora la data del 2018
quando a governare non era il centrodestra. In merito alla
risoluzione ultima contro la precarizzazione a cui hanno
orgogliosamente votato contro, perché presentata da quelli che
il presidente oggi ha definito "i professori abruzzesi del Pd",
al nord, la stessa risoluzione, che chiedeva solo di farsi
portavoce della situazione presso la Conferenza
Stato-Regioni-Province autonome e stare al fianco degli
infermieri, l'hanno presentata altri professori, quelli della
Lega e di Fratelli d'Italia. Bizzarro eh? Ma di questa
conferenza stampa ciò che di certo non dimenticheremo è la
presunzione di ritenersi la verità certificata".
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