Ciclismo, ma anche artigianato e
cultura: ad attendere l'arrivo della tappa di domani del Giro
d'Italia, sulla Maiella, in località Mammarosa di Pretoro, ci
sarà un'opera di Land Art che riproduce la 'Presentosa', un
gioiello settecentesco che viene tuttora realizzato dagli orafi
artigiani dell'Abruzzo, un pegno d'amore che ricorda i rosoni
delle cattedrali abruzzesi.
Collocata sulla 'Maiella Geopark', di recente proclamata
GeoParco Mondiale Unesco, l'installazione in legno, che ha un
diametro di dodici metri, è nata da un'idea di Antonio Corrado
ed è stata realizzata in legno dal Maestro Francesco Carullo in
stretta sinergia con il Club per l'Unesco di Chieti, l'Ente
Mostra Artigianato Artistico Abruzzese, il Comune di Pretoro e
grazie alla collaborazione del Parco Nazionale della Maiella.
"La Presentosa ingioiella la Maiella per accogliere
l'arrivo del Giro d'Italia - dice Cinzia Di Vincenzo, presidente
del Club per l'Unesco di Chieti. L'opera installata vuole essere
un dono alla Montagna Madre, riconosciuta patrimonio Mondiale
Unesco, ornata a festa con il gioiello più bello per accogliere
il Giro e farsi conoscere in ogni luogo, grazie alle riprese
degli elicotteri al seguito per la radiocronaca. L'Ente Mostra
dell'Artigianato Artistico Abruzzese ha ritenuto di voler curare
la realizzazione di questo importante manufatto, con la speranza
che venga recepita la rilevanza di avere in Abruzzo un marchio
di qualità che contraddistingua l'artigianato artistico, e si
occuperà dell'installazione del manufatto sapientemente
realizzato con le nuove tecnologie digitali dal Maestro
Francesco Carullo. La Presentosa ha due cuori: un binomio
d'amore come montagna e mare, uomo e ambiente, arte e natura. Un
gioiello che evoca la grandiosità dell'arte orafa abruzzese, che
ha visto grandi interpreti e maestri come Nicola da
Guardiagrele, un gioiello che lega alla sacralità di un pegno
d'amore, la sacralità dei rosoni delle nostre cattedrali. Un
dono come pegno a pazientare il sicuro ritorno dalla lunga
transumanza - conclude Di Vincenzo. Ricordiamo, infine, la
descrizione che ne fa Gabriele d'Annunzio nel "Trionfo della
morte", testo che descrive il promontorio sul Trabocco del
Turchino a San Vito Marina: "Portava agli orecchi due grevi
cerchi d'oro e sul petto la Presentosa: una grande stella di
filigrana con in mezzo due cuori".
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