"Ryanair è la compagnia numero uno
in Italia con oltre 90 aerei in base, tremila posti di lavoro
diretti ed oltre 40mila nell'indotto. Esiste però un ostacolo
che non ci permette di esprimere a pieno tutte le nostre
potenzialità di crescita e si chiama addizionale comunale.
Questa tassa è poco nota ai passeggeri ma ad oggi, ogni
passeggero in partenza da qualsiasi aeroporto italiano paga di
propria tasca un sovraprezzo sul biglietto di 6,5 euro. E' di
fatto una tassa sul turismo perché ai Comuni di questi 6,5 euro
non arriva quasi nulla". Lo dice all'ANSA il country manager
Italia di Ryanair, Mauro Bolla, a margine della presentazione
della Summer 2022 dell'aeroporto di Pescara.
"Sembra un piccolo prezzo - osserva - ma quando lo
paragoniamo al costo medio di un biglietto Ryanair, e
considerando tutti gli aumenti che oggi impattano sul
consumatore riducendone la capacità di spesa, questa rappresenta
un reale blocco allo sviluppo turistico. La tassa sul turismo
rappresenta anche un unicum a livello europeo visto che nessun
altro Paese europeo la applica, mettendo quindi l'Italia in una
posizione di svantaggio rispetto ad altri competitor europei che
fanno del turismo una risorsa importante come la Spagna, il
Portogallo e la Grecia".
"Abbiamo fatto una proposta al Governo Draghi che ove
congelasse l'addizionale fino al 2025, Ryanair sarebbe pronta a
portare ulteriori 40 aerei basati in Italia con 1.500 nuovi
posti di lavoro e addizionali 20 milioni di passeggeri in più
ogni anno. A conferma che non si tratta di mere promesse, quando
questa tassa è stata temporaneamente sospesa per soli cinque
mesi nel 2021, e solo per gli aeroporti sotto a un milione di
passeggeri, Ryanair ha annunciato 13 nuove rotte e frequenze
aggiuntive su altre 17 già esistenti tra cui le frequenze
addizionali da Pescara per Bergamo, Torino, Bucarest e
Chareleroi".
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