"L'esecuzione in stile mafioso
sulla Strada Parco spero dia la sveglia alla nostra comunità,
alla politica e alle istituzioni. Negli ultimi anni si è
abbassata la guardia rispetto alla lotta contro la criminalità
organizzata e alle mafie perchè sono state alimentate finte
emergenze sicurezza che hanno generato razzismo e paranoia
contro immigrati". Lo dice in una nota il segretario di
Rifondazione Comunista nonchè ex consigliere comunale, Maurizio
Acerbo, in riferimento al duplice agguato di ieri sera.
"Dalle prime informazioni emerse è legittimo pensare che il
quadro in cui inquadrare l'azione del killer non è certo quello
della microcriminalità.
Pescara e la costa adriatica sono da anni oggetto della
penetrazione silenziosa di sacra corona unita, camorra e
ndrangheta che riciclano rilevando e aprendo attività economiche
- spiega Acerbo - E' dei giorni scorsi la notizia del sequestro
a Pescara di supermercati di imprenditori che - secondo
l'inchiesta della Dia di Reggio Calabria e la Guardia di Finanza
- sarebbero legati alla ndrangheta che investe nell'edilizia,
negli appalti, nel commercio oltre che nel traffico di sostanze
stupefacenti. E' il caso che la politica si svegli e metta al
primo posto la lotta contro la criminalità organizzata e la sua
penetrazione nel nostro tessuto economico e sociale. Esprimo la
mia solidarietà a Antonio, il titolare del bar, e a tutte le
persone del mio quartiere che si trovavano sul luogo del
delitto".
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