"Accogliamo con grande
soddisfazione la lettera aperta di Carlo Masci sulla Nuova
Pescara. Il sindaco si era espresso positivamente sull'esito
referendario e sul rispetto dei tempi dettati dalla Legge
regionale anche durante la campagna elettorale che l'ha portato
a diventare primo cittadino di Pescara. Da allora, la sua
coerenza è stata più volte evidenziata, almeno quanto
l'incoerenza di altri politici, predisposti più alla
concertazione per interessi personali che al rispetto della
volontà popolare". E' quanto si legge in una nota del presidente
dell'Associazione Nuova Pescara, Marco Camplone.
"L'auspicio è che l'iniziativa di Masci apra una costruttiva
e veloce riflessione nel centrodestra regionale, dalle cui fila,
solo una manciata di giorni fa, era pronto il lancio di un
emendamento per far slittare la fusione di Pescara, Montesilvano
e Spoltore al 2027". Secondo Camplone , "se Masci ha preso carta
e penna adesso, in vista delle Politiche, magari è per ricordare
a chi vuole candidarsi che accollarsi la responsabilità del
rinvio di Nuova Pescara, fusione finanziata con 105milioni di
euro dallo Stato, rappresenta un suicidio politico nonché una
macchia indelebile impressa sui libri di storia della città e
dell'Abruzzo".
Nella nota Camplone ricorda poi che "la Legge regionale è
stata votata all'unanimità nel 2018, a quattro anni dal
referendum, su sollecitazione dell'Associazione Nuova Pescara,
la cui costituzione, da parte delle maggiori associazioni
rappresentanti il mondo produttivo cittadino e regionale, si era
resa necessaria proprio per sollecitare la Legge. A chi chiede
il rinvio al 2027 - nella lista figura anche Chiara Trulli, neo
sindaco di Spoltore - va ricordato che c'è già stato un rinvio
dal 2022 al 2023 causa Covid, e che la Legge prevede un altro
possibile differimento ai primi del 2024". In conclusione,
l'Associazione "invita tutti i politici delle tre città a
lavorare per onorare la volontà dei cittadini e iniziare una
seria progettazione, che guardi al futuro di quasi 200mila
cittadini".
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