"Andrebbero processati per alto
tradimento i dirigenti ministeriali e i politici che hanno
sottoscritto il Trattato della Carta dell'Energia negli anni
'90. La Rockhopper ha vinto il suo contenzioso su Ombrina grazie
alla sciagurata decisione dell'Italia di aderire a un trattato
con cui si rinunciava alla nostra sovranità democratica. Ancora
una volta paghiamo le scelte dei governi neoliberisti di
centrodestra e centrosinistra che hanno svenduto il nostro paese
alle multinazionali. Con quel trattato - come con tanti altri
che noi di Rifondazione Comunista e dei movimenti abbiamo
contrastato - si è affidato a un collegio arbitrale privato al
di fuori della giurisdizione nazionale la decisione su
contenziosi con multinazionali petrolifere e sulla base di
regole tutte a favore delle società private". Lo spiega Maurizio
Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista e candidato in
Abruzzo con Unione Popolare. .
"Ora l'Italia viene condannata a pagare una cifra pazzesca di
190 milioni e l'avvocato svizzero che avrebbe dovuto difendere
l'Italia si schiera a favore. Non venga in mente a nessuno di
usare la vittoria della Rockhopper per tornare indietro rispetto
al no al progetto. - continua Acerbo - Siamo riusciti a fermare
il devastante progetto di una gigantesca raffineria galleggiante
Ombrina 2 davanti al Parco della Costa Teatina solo grazie a un
meravigliosa mobilitazione popolare che ha costretto tutte le
forze politiche nazionali a dire no. Ricordo le due oceaniche
manifestazioni a Pescara con 40.000 persone e a Lanciano con
70.000 che diedero voce al no alla petrolizzazione di un tratto
di costa e di un territorio di eccezionale valore naturalistico
e paesaggistico e con un distretto vitivinicolo di rilevanza
internazionale. Sono sicuro che noi abruzzesi torneremo in
piazza in decine di migliaia se sarà necessario. Si racconta che
noi della sinistra radicale e dei movimenti saremmo il partito
del no ma di fronte a fatti come questo come non riconoscere la
fondatezza delle campagne contro il TTIP e il CETA?"
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