"Abbiamo avuto un
finanziamento per la ristrutturazione e la digitalizzazione
delle reti. Contiamo di ridurre le perdite, che attualmente si
attestano al 60%, fino al 30% se non al 20%". Lo ha detto il
presidente dell'Ente Regionale per il Servizio Idrico Integrato
dell'Abruzzo (Ersi), Nunzio Merolli, nel corso della prima
seduta della Commissione d'inchiesta sull'emergenza idrica in
Abruzzo, istituita nelle scorse settimane e presieduta dalla
consigliera regionale Sara Marcozzi.
L'attività del neonato organismo ha preso il via proprio con
l'audizione dell'Ersi, di cui sono state illustrate competenze,
funzioni e organizzazione. Spazio poi, ai rapporti con le
società di gestione idrica - A.C.A. S.p.A., C.A.M. S.p.A., Gran
Sasso Acqua S.p.A., Ruzzo reti S.p.A., S.A.C.A. S.p.A. e
S.A.S.I. S.p.A. - e agli schemi acquedottistici principali
dell'Abruzzo. Oltre al presidente, nel corso dell'audizione ha
preso la parola il direttore del Servizio Controllo Analogo,
Sabrina Di Giuseppe.
A proposito delle perdite, Merolli ha sottolineato che
"l'Abruzzo immette in rete 195 milioni di metri cubi all'anno:
se riusciamo a ridurre le perdite avremo un surplus da 60 a 80
milioni di metri cubi annui. Questo - ha detto - sarebbe un
risultato importante". Il presidente ha poi aggiunto che, a
livello ipotetico, "con la riduzione delle perdite potremmo
servire un'altra regione come la nostra".
Nel corso dell'audizione i membri della Commissione hanno
posto numerose domande ai rappresentanti dell'Ersi. Tra i temi
toccati anche quello dell'aumento dei costi energetici per il
sistema idrico.
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