Cartelli bianchi con scritto
"Anche io voglio il 30% di responsabilità", "La condotta incauta
è delle istituzioni! Vergognatevi" e drappi neroverdi nel Parco
della Memoria, luogo simbolo della tragedia del 6 aprile 2009,
in ricordo delle vittime del sisma. Così, molti cittadini hanno
aderito a una mobilitazione spontanea che ha fatto seguito alla
sentenza in sede civile del Tribunale riferita al crollo di un
edificio nel centro dell'Aquila, in cui morirono 24 persone
sulle 309 vittime complessive.
"Una sentenza - hanno spiegato i promotori - che vuole
paradossalmente le vittime corresponsabili del loro destino per
un 30%".
Il riferimento è alla richiesta di risarcimento da parte
dell'Avvocatura dello Stato, accolta ieri dalla sentenza del
giudice del tribunale civile dell'Aquila che però ha anche
riconosciuto una corresponsabilità delle vittime, pari proprio
al 30% perché ha ritenuto siano stati imprudenti a non uscire
di casa dopo la seconda scossa.
Sconcerto tra i manifestanti, 150 circa che hanno gridato
"Vergogna".
"Siamo davvero increduli per quello che abbiamo letto sui
giornali stamattina - ha detto la professoressa dell'Università
dell'Aquila Giusi Pitari presente alla mobilitazione - Anche io
ero a casa quella notte e ho avuto la fortuna di raccontarlo.
Anche io voglio quel 30% di colpe. Questa sentenza crea un
precedente terribile in una città che ha sofferto, anche alla
luce della vicenda della commissione Grandi Rischi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA