"Io non posso entrare nel merito
di una sentenza dello Stato: noi abbiamo cercato di spiegare che
come lega sportiva non abbiamo gli strumenti e non possiamo
discutere una sentenza di un Tribunale. Basti pensare che noi
gestiamo 10mila partite in Italia a settimane". A spiegarlo
all'ANSA è il presidente della Figc-LND Abruzzo Concezio Memmo,
dopo quanto accaduto nel pomeriggio a Sulmona con i giocatori
dell'Aquila Calcio che hanno fatto il loro ingresso in campo, in
una gara del campionato regionale di Eccellenza, indossando la
maglietta con la scritta 'I morti non meritano percentuali',
contravvenendo alle indicazioni della Lnd nazionale che non
aveva autorizzato la richiesta avanzata dalla società rossoblù.
L'iniziativa della squadra aquilana è relativa alla sentenza
con la quale lo scorso 11 ottobre il Tribunale dell'Aquila ha
riconosciuto un concorso di colpa, pari al 30%, delle vittime
del crollo del palazzo di via Campo di Fossa, dove morirono 24
persone nel sisma del 2009.
"Io personalmente - spiega il presidente Memmo - posso essere
anche d'accordo con il pensiero di chi oggi manifesta il suo
pensiero, ma parliamo di una sentenza dello Stato che non
possiamo commentare. Ci potevano essere probabilmente diversi
modi per manifestare. Dopo la richiesta dell'Aquila c'è stato il
diniego della Lnd nazionale e noi ne abbiamo dovuto prendere
atto. Non è nostra competenza entrare nel merito di una
sentenza. Il presidente nazionale Abete ci teneva a sottolineare
che come me può essere d'accordo sul piano personale, ma a
livello di Lega Nazionale Dilettanti ribadiamo non possiamo fare
queste valutazioni".
Il presidente della Figc-Lnd Abruzzo ha poi spiegato che
"l'arbitro e i commissari di campo avranno preso atto di quanto
accaduto oggi a Sulmona e come da regolamento, in base al
referto che presenterà il direttore di gara, il giudice sportivo
si pronuncerà".
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