"Per destagionalizzare il
turismo bisogna lavorare su tre obiettivi fondamentali:
valorizzazione della multifunzionalità dell'agroalimentare,
migliori infrastrutture e promozione del territorio che hanno
bisogno di maggiori margini di guadagno lungo tutta la filiera".
Così il segretario generale della Fai Cisl nazionale Onofrio
Rota, oggi, a Termoli all'incontro "Una rete per valorizzare
Abruzzo e Molise: destagionalizzazione del turismo e filiera
agroalimentare", organizzato dalla Cisl Abruzzo Molise con le
federazioni Fai e Fisascat.
"L'Italia ha tutte le carte in regola perché non esista più
una bassa stagione e il comparto agroalimentare in questa sfida
risulta ancora più strategico - ha proseguito Rota -: il
settore, con la sua multifunzionalità legata all'accoglienza
agroturistica, al paesaggio, agli eventi e ai percorsi
enogastronomici, ma anche alla produzione energetica e alle
filiere del legno, è parte fondamentale di questa visione per
rendere più attrattivi i territori. Abruzzo e Molise hanno tutte
le caratteristiche per fare bene".
Anche Rota tira in ballo le risorse del Pnnr con un'ottica
rivolta al bene delle future generazioni. Sul piano del lavoro
nel comparto "c'è necessità di migliorare la formazione e le
politiche migratorie, visto che un terzo degli operai agricoli è
composto da immigrati e che anche nella trasformazione
alimentare tante produzioni tradizionali e di eccellenza sono
tenute in piedi da manodopera di origine straniera".
Ad animare la tavola rotonda sulla destagionalizzazione del
turismo, l'assessore regionale al ramo del Molise Vincenzo
Cotugno, gli imprenditori molisani Fabrizio Vincitorio e Roberto
Di Domenico, Davide Guarini, Segretario Generale Fisascat Cisl
nazionale, l'assessore alle politiche agricole della Regione
Abruzzo, Emanuele Imprudente.
Tra i temi emersi, anche l'etichetta "nutriscore" proposta a
livello europeo sulla quale la Fai Cisl ha ribadito la propria
contrarietà: "È un sistema errato che sfavorisce tante
produzioni della dieta mediterranea e made in Italy e non
risolve nulla sul piano dell'educazione alimentare e della
salute" ha concluso Rota.
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