"La legislazione sul bilancio
prodotta dal centrodestra è un vero fallimento, questo dicono a
chiare lettere le nuove bocciature da parte dell'ultimo
Consiglio dei Ministri. Le norme impugnate sono molto di più che
l'ennesima figuraccia, perché si tratta di documenti contabili
fondamentali dell'Ente regione, situazione che dimostra che non
va tutto bene solo perché chi governa afferma di aver
riallineato tutto, come ha fatto il Governo regionale in queste
settimane", così il senatore e segretario regionale del Pd
Michele Fina e il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio
Paolucci.
"Quello che è successo è una responsabilità enorme che il
centrodestra ha perché non programma a dovere - rimarcano Fina e
Paolucci - Avevano detto che era stato necessario far slittare
il bilancio per riallineare tutte le poste contabili a fronte
della sentenza costituzionale n. 235/2021 e, una volta
approvato, hanno aggiunto che loro avevano salvato i conti della
Regione. Sono stati smentiti duramente dalla realtà. Inoltre, le
impugnative dimostrano ancora una volta superficialità e
mancanza di programmazione, specie quelle che riguardano gli
extra Lea, che in questa regione non si possono portare avanti
perché abbiamo la sanità ancora in piano di rientro, per precisa
scelta del centrodestra. Infatti in questa legislatura non c'è
un solo atto di programmazione approvato del settore sanitario".
"L'ultima programmazione è quella del 2016 - proseguono i due
- firmata dal centrosinistra e ci ha consentito di uscire dal
commissariamento allora. Oggi Marsilio, ormai dopo 4 anni di
governo, avrebbe dovuto condurci fuori dal piano di rientro.
Invece, zero atti, siamo bloccati. Uno stallo che ha come
aggravante il fatto che mentre i cittadini di altre regioni
possono vedersi riconosciute risorse aggiuntive, per esempio per
i malati oncologici, per gli abruzzesi non è consentito perché
il governo regionale è fermo, lento, indifferente. Un
centrodestra che non riesce nemmeno a esercitare come si deve la
funzione legislativa, con norme organiche, perché sceglie di
produrre sono leggi omnibus, portando in Consiglio norme esca
che diventano un contenitore in cui ci si infila tutto e il
contrario di tutto, con emendamenti chiaramente inammissibili,
spesso estranei alla proposta iniziale. Questa è stata la regola
fino ad oggi, un modo di operare che ha mortificato non solo il
ruolo di Commissioni e Consiglio, ma anche quello della
struttura regionale di riferimento e che è stato portato avanti
calpestando diritti e prerogative dei consiglieri di
opposizione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA