"Una sentenza storica, che ristora
tre lustri di amarezze patite dai cittadini trattati alla
stregua di 'sudditi inconsapevoli' dalla Pubblica
Amministrazione gravemente inadempiente". Lo afferma il comitato
'Strada Parco bene comune', sottolineando che ora "si riparte da
zero", a proposito della sentenza con cui il Tar Abruzzo ha
accolto il ricorso contro il Ministero delle Infrastrutture e
della Mobilità Sostenibili per l'annullamento del "Nulla Osta
Tecnico per la Sicurezza" rilasciato dal Mims.
Il comitato afferma che è stato "annullato il 'Nulla Osta
Tecnico per la Sicurezza' rilasciato dal Ministero dei Trasporti
il 15 marzo 2021" e che è stata "richiesta una nuova valutazione
di impatto ambientale estesa a tutti i lotti previsti col
'procedimento specifico di cui all'art.29, comma 3, del d.lgs
152/2006 per le opere già realizzate senza previa VA o VIA".
"Chiesta altresì - scrive ancora il comitato - la
rivalutazione da parte del Cipess della coerenza del
finanziamento di un progetto che ha smarrito per strada tutte le
prerogative del trasporto rapido di massa (Trm) in sede propria.
Per chiudere, così è riportato in sentenza, 'è appena il caso di
evidenziare, a tal proposito, che le demolizioni, le modifiche e
quant'altro dovesse emergere come necessario, non solo in sede
di Screening, ma anche in sede di Nulla Osta di Sicurezza,
obbligherebbe comunque l'Amministrazione a provvedervi, previa
appunto rielaborazione progettuale'".
"Una rielaborazione complessiva dell'impianto, che il
Comitato ricorrente (stavolta legittimato dalla lungimirante
Sentenza del TAR di Pescara), auspica voglia prescindere
dall'utilizzo dell'unico corridoio verde ciclo pedonale a
disposizione della mobilità dolce, riconosciuto inadeguato ad
accogliere il Trm in sede propria a fini di sicurezza", conclude
il Comitato 'Strada Parco bene comune'.
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