"Habemus Papam, nero!": è il grido
artistico lanciato a Roma da una innovativa performance a firma
di Pep Marchegiani, che si inserisce nella lunga tradizione
delle Pasquinate, con l'apparizione dell'immagine del nuovo
Pontefice africano (Celestino VI) sulla celebre statua di
Pasquino, sul lungotevere al cospetto del Cupolone e in diversi
luoghi iconici della Città eterna, come ai piedi della statua di
Giordano Bruno in Campo dei Fiori.
Marchegiani, artista non nuovo a provocazioni che portano a
una riflessione sullo stato e sul ruolo dell'arte contemporanea,
ha voluto portare nel cuore della cristianità il primo Papa
africano della storia. Ad ispirarlo è stato un sogno, poi
materializzato in un'effige, un NFT e un sito, E-pray, che
venderà oggetti sacri, autorizzati da La Santa Sede (marchio in
fase di registrazione), relativi alla figura del nuovo
pontefice: Celestino VI.
"L'idea della performance - racconta l'artista - arriva
proprio da una veggenza, con l'eredità spirituale di San Pietro
raccolta da Celestino VI, il primo Papa proveniente dalla zona
di Dar Gum'a in Sudan. Un Papa africano, dunque, con un nome che
evoca la celebre figura di Celestino V, di memoria dantesca,
primo pontefice a rinunciare al soglio papale. Dopo di lui ha
dato le dimissioni Papa Ratzinger, scomparso di recente».
Celestino VI, come il suo ideale predecessore rappresentato
dalla figura dell'eremita del Gran rifiuto, sarebbe un Papa dei
poveri, di una Chiesa pura, essenziale, evocativa delle sue
prime forme. L'artista torna a Roma dove ha già firmato una sua
performance, incappucciando le statue del Pincio con sacchetti
di plastica nera, denunciando il degrado della Capitale.
Pep Marchegiani, classe '71 è abruzzese di nascita. Opera in
particolare nell'ambito dell'arte contemporanea ed è un fervente
sostenitore dell'arte senza padroni. Nel 2021 ha firmato il
quadro "Ragazzino grasso senza nome, ma con il pannolino" che è
diventato il primo Nft al mondo. Il viaggio di Celestino VI
continuerà in altre città.
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