Dal 12 gennaio torna, con vari
appuntamenti in presenza, Pianeta Maldicenza appuntamento ormai
consolidato legato a Sant'Agnese e tradizione tutta aquilana
legata alla critica satirica che ogni anno riunisce centinaia di
persone a cena o in eventi pubblici divisi in confraternite o
congreghe. Fu Giancarlo Magalli tra i primi, nel 1979, a
tributare sulla Rai, un omaggio a questa ricorrenza. Da allora,
diversi sono stati i tentativi di dare alla tradizione rilevanza
fuori le mura cittadine. Primo fra tutti, proprio Pianeta
Maldicenza promosso dalla "Confraternita dei 'devoti' di
Sant'Agnese" col patrocinio del Comune dell'Aquila che ne ha
ospitato la conferenza di presentazione, moderata dal
giornalista Angelo De Nicola. La 18/a edizione prevede diverse
iniziative culturali sulla lingua e il dialetto, spettacoli
teatrali e vari ospiti. Si parte giovedì 12 con una giornata
dedicata al dialetto come presidio dell'identità civica,
promossa nella scuola media "Verne" di Palombaia di Tornimparte
(L'Aquila). Tra le novità c'è l'atlante linguistico ed
etnografico informatizzato della conca aquilana che nel
pomeriggio verrà presentato da Francesco Avolio, Giovanni De
Gasperis e Teresa Giammaria, con il coordinamento della
professoressa Liliana Biondi, già docente Univaq. Venerdì 13,
l'Auditorium del Parco all'Aquila ospita la doppia replica (ore
17 e 21) dello spettacolo "Venéte, venéte! Sembre 'Quissi'
Semo!" con regia di Mario Narducci e testi di Liliana Biondi,
Umberto Pilolli, Daniela Rosati e Annarita Rotoli (compagnia
degli In-stabili 'Esso quissi!". Sabato 14 gennaio dal centro
storico ci si sposta all'Aquilone (ore 17.30) con uno spettacolo
di 'Nduccio su satira e maldicenza e poi all'esterno ci sarà la
festa con gli Alpini e il vin brûlé prima della chiusura in
programma domenica 15 e con un altro spettacolo teatrale
"Sott'aju lettu non ce ne capono cchiù", commedia di Rossana
Crisi Villani portata in scena dalla Compagnia teatrale il
gruppo dell'Aquila.Alla presentazione ha partecipato anche
l'assessore Roberto Tinari.
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