Il Gruppo Chieti della Guardia di
Finanza ha individuato una truffa in materia di criptovalute ai
danni di un investitore rimasto vittima di sedicenti consulenti
che, a seguito di contatti telefonici e spacciandosi per
operatori finanziari autorizzati, gli hanno proposto vantaggiosi
investimenti in Bitcoin da eseguire telematicamente.
L'investitore è stato invitato ad aprire un conto corrente in un
istituto di credito per poi convertire il denaro versato in
moneta virtuale la cui gestione sarebbe avvenuta attraverso una
società che opera nel settore delle criptovalute con sistemi
digitali di ultima generazione.
Dopo aver eseguito diverse transazioni finanziarie, per
migliaia di euro, l'ignaro risparmiatore ha constatato che nel
suo portafoglio virtuale non vi erano Bitcoin, ma un saldo pari
a zero. Contattata la società d'intermediazione, legalmente
autorizzata e risultata estranea ai fatti, ha saputo di essere
stato vittima di frode informatica mediante il furto di identità
digitale e che quindi i fondi accantonati erano stati prelevati
e immediatamente veicolati, con accredito su un wallet crypto
codificato, che ne ha impedito l'identificazione e il
conseguente tracciamento. Le Fiamme Gialle stanno ora
proseguendo gli accertamenti per individuare i responsabili.
Il comandante provinciale della Finanza, colonnello Michele
Iadarola, evidenzia "come la forte anonimizzazione della valuta
virtuale favorisca un sempre più elevato impiego della stessa
nell'ambito delle attività criminali. Per tale ragione,
l'Ufficiale segnala, altresì, la necessaria accortezza che tutti
i risparmiatori devono riporre nel momento in cui decidono di
investire nel settore delle criptovalute, affinché si lascino
ispirare sempre dalla prudenza, senza farsi attrarre da facili
guadagni promessi da soggetti ambigui, e a rivolgersi ad
operatori o istituti di credito autorizzati".
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