È nel porto di Ortona, dove per
volontà dell'armatore resterà in sosta fino al 28 febbraio, la
nave Aita Mari, 13 uomini di equipaggio, tutti spagnoli, un
peschereccio battente bandiera spagnola, da cui questa notte nel
porto abruzzese sono sbarcati 40 migranti che nei giorni scorsi
erano stati soccorsi al largo delle coste tunisine e che sono
stati già collocati tutti in Abruzzo in varie strutture. La
Capitaneria di porto di Ortona, diretta dal comandante Francesco
Scala, aveva iniziato a monitorarla già lo scorso 21 febbraio ed
è stato accertato che la nave ha rispettato quanto previsto dal
decreto legge numero 1 del 2 gennaio 2023. Una volta terminate
le operazioni lungo la costa della Tunisia ha intrapreso
regolarmente l'attività di navigazione verso il porto di Ortona
e attraverso i sistemi di navigazione di cui la Capitaneria di
porto ha la disponibilità, è stata monitorata costantemente, una
navigazione tranquilla e serena soprattutto per le condizioni
meteo, con mare calmo e vento quasi assente.
Quindi l'arrivo nelle acque di giurisdizione della
Capitaneria ortonese, con le motovedette destinate al soccorso
in mare che sono andate incontro alla 'Aita Mari' che a
mezzanotte e 20 minuti ha concluso il suo viaggio ormeggiando in
sicurezza. Già da questa mattina alle 5.30 Protezione civile e
Croce rossa italiana hanno liberato l'area di banchina del porto
abruzzese che è tornata pienamente fruibile dall'attività
commerciale.
"È andato tutto bene, la macchina della Prefettura di
Chieti ha permesso di gestire in tempi ottimali tutta la
tematica afferente questa particolare tipologia di attività che
ha visto coinvolta l'intera provincia di Chieti - ha detto Scala
all'ANSA - È un'operazione che si conclude secondo le
aspettative e le disposizioni che la Prefettura aveva
individuato già dal primo momento, quindi veramente la macchina
organizzativa ha funzionato bene, non ci sono stati intoppi.
Sono contento, come Capitaneria di porto, di essere stato un
ingranaggio di questa macchina organizzativa, meglio di così non
si poteva fare".
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