"Giuseppe Gibboni è uno dei
talenti più straordinari che abbia conosciuto. Possiede
un'intonazione perfetta, una tecnica strabiliante in tutti i
suoi aspetti, un suono molto affascinante e una musicalità
sincera".
Le parole di Salvatore Accardo, nume del violinismo italiano
sono, probabilmente, sufficienti a definire l'eccellenza di un
interprete atteso domani, mercoledì 8 marzo alle 18,
all'auditorium del Parco all'Aquila nella rassegna "Musica per
la città" dei Solisti Aquilani. L'orchestra da camera si avvale
della direzione artistica di Maurizio Cocciolito.
Gibboni, 22 anni da compiere, è cresciuto in una famiglia di
musicisti e ha iniziato lo studio del violino all'età
dell'asilo. Diplomato a soli 15 anni ha collezionato una serie
impressionante di vittorie in concorsi tenutisi in tutto il
mondo.
Forse, il più prestigioso è il Paganini che si è aggiudicato
nell'ultima edizione, quella del 2021 (è un premio biennale). In
quell'occasione ha conquistato anche il premio speciale per la
miglior esecuzione del concerto di Paganini, il premio speciale
per il maggior riconoscimento da parte del pubblico e il premio
speciale per la miglior interpretazione dei Capricci di
Paganini.
E saranno proprio alcuni Capricci e la celeberrima
Campanella del genio genovese a catalizzare l'attenzione del
pubblico nel concerto aquilano. Il giovane violinista, inoltre,
eseguirà la Holberg Suite di Grieg, la St. Paul Suite di Holst e
le Variazioni su un tema originale, per violino e archi, di
Wieniawski.
Biglietti in vendita online sul sito www.solistiaquilani.it e,
dalle 17 di mercoledì 8 marzo, in Auditorium.
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