Potrebbero volerci settimane per
risolvere il blocco informatico alla Asl 1
Avezzano-L'Aquila-Sulmona. Una situazione che mette in affanno
reparti e ambulatori di tutta la provincia che in questi giorni
stanno lavorando utilizzando carta e penna, persino il fax.
Il caos informatico è stato provocato da un gruppo di
cybercriminali riconducibile al cosiddetto "Gruppo Monti" che
avrebbe trafugato materiale per centinaia di gigabyte. Con
esattezza, il Centro elaborazione dati della Asl non è in grado
di stabilire quanti e quali dati siano stati oggetto di
hackeraggio.
Una task force è al lavoro nel tentativo di cercare di far
fronte al blocco totale ai sistemi mentre, al contempo, si
cercano di garantire servizi essenziali come terapie e ricoveri
a partire dai soggetti più a rischio. L'attività del laboratorio
analisi è ridotta sensibilmente e il centro trasfusionale ha
difficoltà a processare le informazioni relative alle sacche di
sangue.
"Si è trattato di un attacco di tipo 'ransomware' - spiega
Walter Tiberti, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria e
Scienze dell'Informazione e Matematica (Disim) all'Università
dell'Aquila -. In altre parole, abbiamo a che fare con un
sistema in grado di entrare nei dispositivi criptando i dati per
poi poter chiedere un riscatto per decriptare le informazioni".
In altri casi, i dati vengono sottratti e spariscono dai server
attaccati.
"Il problema - prosegue Tiberti - che anche pagando il
riscatto non si ha garanzia del ripristino delle informazioni.
In maniera preventiva andrebbero fatte diverse operazioni di
backup, se non sono state fatte prima adesso è già tardi". Anche
un backup non impedisce agli hacker di divulgare dati sensibili
dei pazienti, come ecografie e positività da virus come Hiv.
Molto difficile secondo il ricercatore, "risalire alla ricerca
dell'identità dei responsabili. Siamo nell'era di Chat Gpt ed è
possibile cambiare indirizzo Ip in pochi istanti, così come
generare immagini con intelligenza artificiale - sottolinea -
sul web è molto difficile fare discernimento tra un'informazione
vera o falsa. Si può solo fare prevenzione contro il
cyber-crimine, ma la realtà è ben complicata".
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