"Basta con le menzogne che creano
allarme". Dopo che i vertici della Asl provinciale dell'Aquila
con una nota timbrata e firmata dal dg, Ferdinando Romano, e dal
direttore amministrativo, Stefano Di Rocco, nei giorni scorsi ha
diffidato i media a pubblicare dati sensibili sull'attacco
hacker che ha paralizzato l'attività dell'azienda aquilana, è
ora il prof. Luciano Mutti, primario dell'unità operativa di
oncologia dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila, a
"rassicurare la popolazione sulla totale infondatezza di
informazioni diffuse da giornali media locali, secondo cui il
recente attacco informatico alla rete aziendale avrebbe causato
la sospensione della somministrazione delle terapie
oncologiche".
Tra i pazienti in cura al reparto aquilano c'è anche il boss
della mafia Matteo Messina Denaro, affetto da un tumore al
colon, rinchiuso nel carcere i massima sicurezza dell'Aquila dal
17 gennaio scorso, il giorno dopo la cattura a Palermo dopo 30
anni di latitanza.
Era stata la stessa Asl con una nota nei giorni scorsi ad
annunciare che domenica sarebbe ripresa la radioterapia ed era
stato lo stesso Mutti a ricevere una decina di giorni fa i due
consiglieri regionali del Pd Silvio Paolucci e Pierpaolo
Pietrucci che si sono recati nel suo reparto per solidarizzare
alla luce della paralisi dell'attività causata dall'attacco
informatico.
"Pur nelle indubbie difficoltà causate dall'attacco - ha
spiegato il prof. Mutti - la direzione strategica dell'Asl e
tutti gli operatori sanitari coinvolti nell'assistenza ai
pazienti oncologici hanno sopperito con abnegazione e
professionalità alle improvvise difficoltà insorte. Questo
sforzo ha fatto sì che tutti i pazienti programmati per le
terapie sono stati regolarmente trattati e saranno regolarmente
trattati presso la divisione di oncologia", conclude la nota.
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