"La nuova e ulteriore assoluzione
è di grande rilevanza sia perché rappresenta motivo di
rassicurazione per tutti gli utenti delle tratte autostradali
interessate, sia perché tale esito dei procedimenti penali
intentati nei confronti di Strada dei Parchi e dei suoi
amministratori smonta in modo incontrovertibile e in via
definitiva le ragioni, infondate, che furono poste alla base del
provvedimento (d.l. n. 85/2022) con cui il governo precedente ha
disposto la revoca in danno della concessione". Cosi in una nota
i vertici di Strada dei Parchi, ex concessionaria delle
autostrade laziali ed abruzzesi A24 e A25, sulla sentenza di
assoluzione da parte del Tribunale di Teramo di vertici e
dirigenti della Sdp dall'accusa di non aver fatto adeguata
manutenzione e di aver messo a rischio ponti e viadotti del
territorio teramano e la sicurezza degli utenti.
Per Sdp, fino alla fine del luglio dello scorso anno
concessionario delle due arterie, la decisione dei giudici di
primo grado è destinata ad avere ripercussioni sulla revoca in
danno della gestione decisa dal Consiglio dei ministri guidato
da Mario Draghi, del 7 luglio scorso, sulla quale pende il
pronunciamento della Corte Costituzionale.
"Poiché tali opere di manutenzione - si spiega in una nota di
Sdp - oltre il programmato, sono state tutte approvate dal
ministero, l'accusa di mancata manutenzione, più che falsa,
appare ridicola: la sentenza del Tribunale di Teramo, come le
precedenti, lo conferma così come la manutenzione è stata
effettuata da Strada dei Parchi in modo tale che è stata sempre
garantita la sicurezza della circolazione e l'incolumità degli
utenti".
"Ora, alla luce delle esemplari sentenze dei Tribunali
abruzzesi - spiega il presidente di Strada dei Parchi, Cesare
Ramadori - occorre che l'onorabilità che i Tribunali ci hanno
restituito trovi rapidamente corrispondenza nei fatti, prendendo
atto delle decisioni della magistratura e ponendo fine e rimedio
ai gravissimi danni economici e reputazionali già
incolpevolmente subiti dalla nostra società".
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