Sono tre gli indagati per
la morte del 46enne titolare di un'impresa di tinteggiatura
rimasto folgorato lo scorso 31 agosto mentre lavorava su un
capannone di un'azienda a Castel di Sangro. Si tratta del
proprietario del cantiere nonché amministratore delegato
dell'azienda e di due figure legate al noleggio del cestello
elevatore che l'operaio avrebbe utilizzato per tinteggiare la
facciata del capannone. I tre sono stati iscritti sull'apposito
registro dalla Procura della Repubblica di Sulmona che indaga
per omicidio colposo e per le presunti violazioni in materia di
sicurezza sul luogo di lavoro. Quello della Procura è un atto
dovuto ai fini dell'accertamento irripetibile dell'autopsia che
sarà svolta nelle prossime ore dall'anatomopatologo Ildo
Polidoro, incaricato dal Sostituto Procuratore, Edoardo
Mariotti.
La Procura ha disposto in verità una doppia perizia: l'esame
autoptico per chiarire le cause del decesso dell'operaio e
un'altra sui mezzi utilizzati e sullo stato dei luoghi per
verificare eventuali anomalie o irregolarità sul piano della
sicurezza. Nel frattempo i Carabinieri della compagnia di Castel
di Sangro, che si stanno occupando del caso, hanno sequestrato
la porzione di cantiere dove è avvenuto il tragico episodio e
hanno acquisito l'intera documentazione. Verifiche sono in corso
anche da parte degli ispettori della Asl 1 che avevano raggiunto
il luogo dell'incidente assieme ai sanitari del 118 che,
putroppo, non hanno potuto fare altro che constare il decesso
dell'operaio.
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