"La modifica dei parametri del
dimensionamento scolastico è una riforma sbagliata, che rischia
di penalizzare ulteriormente le aree interne e i territori
soggetti a drastico spopolamento, come quelli abruzzesi.
Investire in conoscenza vuol dire investire sul futuro: un Paese
che taglia sulla conoscenza è un Paese che taglia il proprio
futuro". Lo affermano la Cgil Abruzzo Molise e la Flc-Cgil
Abruzzo Molise, che esprimono contrarietà rispetto al piano di
dimensionamento scolastico.
"Nonostante le tante sollecitazioni e le dichiarazioni di
mero principio con cui l'assessore Quaresimale ha più volte
dichiarato la sua contrarietà ai tagli affermano il segretario
della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e quello della
Flc-Cgil Abruzzo Molise, Pino La Fratta - il piano va avanti e
rischia di essere approvato entro il 30 novembre nonostante la
ferma contrarietà dei lavoratori della scuola, dell'opinione
pubblica e degli enti locali. Condividiamo in tal senso il grido
d'allarme del presidente dell'Anci, che ha giustamente rimarcato
la contrarietà a un piano che con la scusa dell'attuazione del
Pnrr nasconde l'ennesimo taglio".
"Mentre aumenta la complessità dei compiti attribuiti alle
scuole - osservano i segretari - si decide di accorpare gli
istituti scolastici, aumentando il numero complessivo degli
alunni per istituto senza diminuire il numero degli alunni per
classe: la riorganizzazione del sistema scolastico non può
partire da un taglio. Lo abbiamo ribadito più volte: non ci si
può limitare ad 'assecondare' la dinamica demografica e tagliare
in proporzione al numero degli alunni, altrimenti si rischia una
spirale inarrestabile. La particolare conformazione territoriale
dell'Abruzzo, la presenza di comuni montani, la mancanza di
efficienti reti di trasporto renderebbe necessaria un'attenzione
specifica al territorio".
"Non ci rassegniamo: oltre ad impugnare il decreto
interministeriale attuativo, continueremo con ulteriori azioni
di mobilitazione. Abbiamo chiesto al ministro di ritirare il
provvedimento e chiediamo alla Regione Abruzzo di non attuarlo.
Nel frattempo utilizzeremo ogni strumento politico per poterlo
contrastare, a partire dallo sciopero del 17 novembre".
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