"L'approvazione all'unanimità in
Senato del Ddl contro la violenza sulle donne rappresenta un
fatto importante. Dispiace solo che il dibattito sia avvenuto in
un'aula pressoché vuota". Lo ha detto all'Aquila Pegah Moshir
Pour, attivista iraniana cresciuta in Italia.
La giovane donna, celebre per la partecipazione all'ultimo
Sanremo sul palco dell'Ariston con un monologo in cui ha
ricordato che in Iran si rischia la prigione o addirittura la
vita se si esprime la propria opinione, è stata ospite di un
confronto tematico sui diritti umani organizzato dalla
Cooperativa Realize.
"Sono anni - ha detto - che le famiglie collaborano con
fondazioni, associazioni per diffondere il verbo della non
violenza contro le donne e denunciare episodi di questo tipo.
Proprio per questo fa male vedere che le istituzioni non sono
presenti quando si discute di provvedimenti così importanti".
"Questo - ha aggiunto - però ci deve far porre una domanda
sulle persone che abbiamo eletto come nostri rappresentanti, ci
chiediamo se stiano portando avanti le nostre idee o la propria
propaganda. Dal canto nostro, non molleremo, anzi faremo più
rumore".
Di qui l'appello su domanda diretta del giornalista Marco
Signori: "Il mio è un invito a fare più rumore perché il
silenzio lo abbiamo sopportato per millenni. Non si fa silenzio,
si fa rumore. E il rumore si fa parlando nelle scuole, parlando
nelle famiglie, parlando di tutto questo che sta accadendo.
Dobbiamo chiedere ai nostri rappresentanti politici di essere
più sul pezzo - ha aggiunto - di ascoltare quelle che sono le
associazioni, le cooperative che ogni giorno hanno a che fare
con donne vittime di violenza o donne che scappano dalla
violenza. Non dimentichiamo che a Roma hanno chiuso la Casa
delle donne che era un posto di rifugio perché lo Stato ha
tagliato i fondi".
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