Sì è conclusa intorno alle 13.15
la prima udienza in Corte d'Appello all'Aquila per il giudizio
di secondo grado a carico dei 30 imputati per la tragedia di
Rigopiano del gennaio 2017. Dopo la relazione introduttiva del
presidente Aldo Manfredi gli interventi dei due sostituti
procuratori di Pescara applicati per l'occasione all'Aquila,
Annamaria Benigni e Massimo Papalia. Quasi due ore di intervento
nelle quali sono state ribadite le responsabilità dei vari enti,
dal Comune di Farindola alla Provincia di Pescara, alla Regione
Abruzzo e alla Prefettura di Pescara soprattutto, in relazione a
reati tra cui quello di disastro colposo, ma anche depistaggio,
ad esempio, riferito all'allora prefetto Francesco Provolo.
Al ricorso della Procura quello ad adiuvandum delle Parti
Civili, mentre da valutare anche i ricorsi dei legali degli
unici tre condannati in primo grado: il sindaco di Farindola
Ilario Lacchetta (2 anni e 8 mesi) e i due dirigenti della
Provincia di Pescara Paolo d'Incecco e Mauro Di Blasio (3 anni e
4 mesi). Confermate nelle richieste della Procura le richieste
di condanna già avanzate in primo grado.
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