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Aggressioni negli ospedali, vertice in Prefettura L'Aquila

Aggressioni negli ospedali, vertice in Prefettura L'Aquila

Fp Cgil, situazione non più tollerabile

L'AQUILA, 12 febbraio 2024, 21:07

Redazione ANSA

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Definire protocolli per disciplinare gli incontri tra servizio sanitario e utenza, sia in pronto soccorso sia in regime ordinario, che garantiscano al cento per cento l'incolumità del personale operante. E' quanto emerso nel corso del vertice in Prefettura all'Aquila convocato dopo le aggressioni avvenute negli ultimi giorni negli ospedali del territorio provinciale. Al summit, convocato dal prefetto, Giancarlo Di Vincenzo, hanno preso parte i rappresentanti delle forze dell'ordine e il direttore generale della Asl, Ferdinando Romano, il quale ha ricordato che "esiste un posto di polizia all'Aquila e Avezzano, ma sono ancora strumenti insufficienti".
    Da qui la necessità di disciplinare gli incontri e definire linee specifiche. Negli ultimi giorni sono stati tre i gravi episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari. I primi due nel nosocomio di Avezzano dove il marito di una paziente aveva aggredito i medici del pronto soccorso e un tossicodipendente ha distrutto porte e vetrate, scagliandosi contro carabinieri e guardie giurate. L'ultimo episodio risale a sabato scorso, quando nell'ospedale dell'Aquila un 35enne sotto l'effetto di droghe ha aggredito una psichiatra, provocandole la frattura del femore. La donna proprio oggi è stata sottoposta a intervento chirurgico.
    Solidarietà arriva alla dottoressa da Fp Cgil Abruzzo Molise, in una nota firmata dal segretario generale Luca Fusari, dalla segretaria Medici e Dirigenti SSN Maria Piccone e da Anthony Pasqualone e Antonello Bernardi per Fp Cgil L'Aquila. Scrivono: "Non è vero che ci sono situazioni non prevedibili e non evitabili. Le situazioni al limite rappresentano la quotidianità per chi opera in ambiente ospedaliero, occorre più personale che possa gestire e situazioni conflittuali, occorre un posto fisso di polizia in ogni plesso ospedaliero, non è più tollerabile che chi lavora per la salute degli altri metta in pericolo la propria. I protocolli relativi al comportamento da tenere in caso di aggressione, non possono essere considerati mero adempimento, ma devono trovare applicazione sostanziale nella routine della gestione del Servizio Sanitario Nazionale, in tutte le sue articolazioni".
   

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