"Il Molise di oggi non è
quello del dopoguerra, non è più neanche quello dell'emigrazione
e del depauperamento del territorio. Questo lo dobbiamo ai
decenni di democrazia e di autonomia. Quella stessa autonomia
tanto cercata che qualche 'piccola' mente politica o
intellettuale osa mettere in dubbio per il solo gusto di
riempiere mezza pagina di giornale o tre minuti di trasmissione
e ricordare a qualcuno che esiste". Con queste parole il
presidente del Consiglio regionale del Molise, Quintino
Pallante, interviene nel dibattito sull'autonomia della Regione
e sull'ipotesi di accorpamento all'Abruzzo innescato da un
servizio di Milena Gabanelli su corriere.it. e successivamente
'allargatosi' a idee e visioni differenti.
"È questo un disfattismo che non appartiene al Molise e ai
molisani. Gente tenace che nei momenti difficili è sempre stata
all'altezza, con orgoglio e determinazione, nel costruire una
regione forte e ascoltata in un Paese, come l'Italia, che sta
diventando un autorevole e importante interlocutore nel panorama
europeo ed internazionale. Mi auguro che i molisani possano
ricordare la strada fatta da questa regione per costruire il
proprio futuro e avere, giorno dopo giorno, quella qualità di
vita che è un vanto per l'intera regione. Solo qualche mese fa -
ricorda il vertice di Palazzo D'Aimmo - il Molise ha compiuto 60
anni di autonomia, essendo la regione più giovane d'Italia. Un
percorso, lungo e complesso, avviato con tanti sacrifici dai
nostri padri e dai nostri nonni non per mera visibilità, bensì
per garantire ai cittadini di questa terra più servizi e
maggiore vicinanza alle istituzioni".
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