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L'incanto pianistico di Abdullah Ibrahim ad Alba Fucens

L'incanto pianistico di Abdullah Ibrahim ad Alba Fucens

Leggenda vivente del jazz sudafricano in scena il 4 agosto

MASSA D'ALBE, 22 marzo 2024, 19:34

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Considerato tra i più grandi jazzisti viventi, alla pari di veterani come Archie Sheep, Herbie Hancock e Sonny Rollins, il pianista e compositore Abdullah Ibrahim, suonerà domenica 4 agosto nel magico anfiteatro romano di Alba Fucens a Massa d'Albe (L'Aquila) in occasione di Festiv'Alba 2024. Nato a Città del Capo nel 1934, Abdullah Ibrahim, al secolo Adolph Johannes Brand, è uno dei pochi musicisti africani ad aver raggiunto un ruolo da protagonista nel jazz mondiale. Ed è sicuramente il sommo rappresentante del jazz sudafricano sin dal suo disco di esordio (Jazz Epistle Verse 1, 1960). Prima dell'adozione del nome islamico si era distinto sulla scena sudafricana già nel cuore degli anni cinquanta con il nome di Dollar Brand. In seguito all'inasprirsi dell'apartheid e alle continue ingerenze governative nella vita dei musicisti, Abdullah Ibrahim ha lasciato il Sud Africa nel 1962 per trasferirsi in in Svizzera. Convinto dalla compagna di Ibrahim, Duke Ellington ha assistito a una delle sue performance in trio rimanendone talmente colpito da "sponsorizzare" subito un'incisione discografica: 'Duke Ellington Presents The Dollar Brand Trio' (1963). Nel giro di pochi anni l'ascesa di Ibrahim nel mondo del jazz è stata rapidissima.
    Nel 1965 si è trasferito a New York, dove ha interagito con nomi del calibro di Don Cherry, Ornette Coleman, John Coltrane, Pharoah Sanders, Cecil Taylor, Archie Shepp, Billy Higgins, Elvin Jones. Da allora la sua carriera non ha conosciuto pause né cedimenti. Rientrato in Sudafrica nel 1990, su invito di Nelson Mandela dopo la sua scarcerazione, Abdullah Ibrahim non è venuto mai meno al suo ruolo di vessillo di una musicalità profondamente legata alle proprie radici e portatrice di messaggi universali. Ma l'aspetto più rappresentativo della sua arte è l'esibizione in solo, documentata su numerosi dischi e in una continua attività dal vivo. È in questo contesto che emerge compiutamente il suo stile distintivo dalla possente definizione ritmica, sontuosa e iterativa, e dai disegni melodici di palpitante dolcezza, nostalgici, intensamente evocativi. Ed è proprio un piano solo l'ultimo album in discografia (oltre cento titoli): 'Solotude' (2020), un lavoro di qualità.
   

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