A conclusione del Ramadan, il
nono mese sacro per i musulmani, anche L'Aquila si prepara a
festeggiare la fine del periodo di digiuno e devozione con la
celebrazione dell'Eid al-Fitr, mercoledì 10 aprile.
Una festa significativa per le famiglie musulmane nella
provincia, la seconda in Abruzzo per numero di persone di fede
islamica presenti (9.732). Nella regione - secondo un'indagine
condotta dal Cesnur, il Centro Studi Nuove Religioni - la
provincia con il numero più alto è Teramo con 10.103 musulmani,
seguita da Chieti con 7.111 e Pescara con 6.458, per un totale
di 33.404 musulmani. La giornata, per i musulmani che vivono nel
capoluogo, inizia all'alba con la preghiera nei luoghi di culto
nella frazione di Bazzano e nel quartiere di Pile. La preghiera
è seguita da visite ai familiari e un grande pranzo in famiglia.
"Mentre la comunità musulmana si prepara a festeggiare -
spiega Abdula 'Duli' Salihi, presidente dell'associazione
culturale Rilindja - siamo felici di cogliere segnali di
rispetto e integrazione all'interno della città. Gli
imprenditori di molte aziende aquilane hanno dimostrato umanità
e nobiltà d'animo concedendo ai propri dipendenti di fede
islamica il giorno libero per celebrare l'Eid al-Fitr insieme
alle proprie famiglie. Questo semplice atto, a costo zero, ha
profondamente rafforzato il legame tra i lavoratori e le
aziende, contribuendo all'integrazione reciproca".
Nell'ottica di favorire questa integrazione, tutti i membri
del tavolo interreligioso della Prefettura dell'Aquila hanno
incoraggiato le aziende del territorio a mantenere questo
impegno di solidarietà e comprensione, ringraziando quelle che
già si sono impegnate in tal senso. L'invito è stato esteso alle
associazioni di categoria per "garantire che nessun lavoratore
si senta escluso o penalizzato per la sua fede religiosa". Non
tutte le aziende, infatti, sono informate della situazione dai
propri dipendenti.
"L'Aquila - conclude Salihi - si conferma così un esempio di
convivenza pacifica e integrazione, dove le diversità religiose
sono motivo di arricchimento e non di divisione".
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