"Non è possibile procedere
all'esame e alla validazione delle prescrizioni relative al
progetto del metanodotto Snam se prima non viene effettuato lo
studio sismico da parte dell'Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia che è stato commissionato dal Ministero dello
Sviluppo Economico". E' quanto dichiarato e fatto mettere a
verbale dai comitati cittadini per l'ambiente di Sulmona in
occasione della riunione del comitato di coordinamento VIA della
Regione Abruzzo. La riunione era stata convocata per
l'approvazione di alcune prescrizioni stabilite dal Decreto VIA
del 7 marzo 2011 riguardante il tratto di metanodotto
Sulmona-Foligno, facente parte della Linea Adriatica.
Gli ambientalisti, sentiti in audizione, hanno eccepito
preliminarmente che la "Valutazione di Impatto Ambientale,
risalente ad oltre 13 anni fa, è da ritenersi decaduta, e ciò
alla luce della sentenza del Consiglio di Stato n.3937 del 2020
la quale ha sancito che la durata di 5 anni della VIA vale per
tutti i progetti, anche per quelli presentati prima del 2008,
come appunto è il caso della Snam".
Sul punto si era già espresso il presidente dell'INGV, Carlo
Doglioni, sul fatto che non esiste ancora lo studio sismico sul
tracciato che la Snam ha scelto per il passaggio del
metanodotto.
"Tale studio richiede una mole di indagini in sito al fine
di individuare probabili faglie sismogenetiche attive e capaci,
considerato che le aree attraversate dal metanodotto, come la
Valle Peligna e l'intero l'Appennino, sono ad elevata
pericolosità sismica"- ricordano i comitati secondo i quali "non
si può procedere alla validazione delle prescrizioni stabilite
dal decreto VIA perché, senza lo studio dell'INGV, non è
possibile avere l'azione sismica di progetto con la quale
confrontare l'opera e verificare il comportamento dinamico sia
per quanto concerne la liquefazione che la stabilità dei
versanti dei terreni".
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