La città di Avezzano commemora le
sue vittime civili: uomini e donne che perirono sotto i tragici
bombardamenti delle forze anglo-americane, che, esattamente 80
anni fa, colpirono crudamente il tessuto sociale, urbano e umano
di una comunità che stava ancora rimarginando e ricucendo, a
fatica, le sue ferite, dopo il terremoto del'15".
La cerimonia si è svolta sul palco del castello Orsini dove sono
stati svelati i nomi, rintracciati con atti alla mano e dopo due
anni di ricerche, di chi perì sotto le bombe. "E' stato scelto
per lo svelamento proprio il giorno 22 maggio, perché - ha
commentato l'assessore, Pierluigi Di Stefano - 80 anni fa, fu la
giornata più cruenta e con più croci, secondo le cronache:
nell'arco di sole 24 ore, persero le vita 40 avezzanesi. Furono
mesi ininterrotti di fame e di caos, che costrinsero tanti dei
nostri concittadini di allora a rifugiarsi, con un esodo
forzato, nelle campagne e nei paesi limitrofi. Ci assumiamo
oggi, come Amministrazione, l'impegno soprattutto morale di
siglare un patto della memoria con la città: il prossimo anno, a
maggio, i nomi delle vittime civili di Avezzano, diventeranno
parte integrante di un monumento commemorativo, che verrà
installato nel Parco delle Rimembranze di questo Castello". I
ragazzi del Liceo Classico, sotto la guida dell'Associazione
Auser, hanno ridato un volto e una voce a tante identità
sommerse o rimaste perdute.
"Oggi, quasi tutte le vittime civili di quei tragici
bombardamenti hanno un nome e un cognome"- ricorda ancora Di
Stefano. Dal 21 al 23 maggio del 1944, il cielo di Avezzano fu
coperto da centinaia di "fortezze volanti" angloamericane che
martellarono la città e il circondario, dove si stava
organizzando la ritirata strategica dei tedeschi, per impedire
l'arrivo di rifornimenti e sostegni logistici all'esercito
germanico. Furono giorni di dolore, terrore e morte che
Avezzano, però, affrontò con coraggio e senza abbattersi, tanto
che nel 1961 le fu conferita la medaglia d'argento al valor
civile dall'allora Presidente della Repubblica, Giovanni
Gronchi.
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