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Pescara e la Coppa Acerbo, così migliorò la viabilità cittadina

Pescara e la Coppa Acerbo, così migliorò la viabilità cittadina

Raffaele Giannantonio spiega "l'architettura dell'automobile"

PESCARA, 14 giugno 2024, 14:54

Redazione ANSA

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"Lo svolgimento della Coppa Acerbo ha avuto un'incidenza sul tessuto urbano di Pescara, soprattutto per quanto concerne il prolungamento dei tracciati viari, future direttrici di sviluppo. Durante lo svolgimento della corsa un lungo tratto dell'arteria di percorrenza principale di Pescara rimaneva costantemente bloccato e quindi si progettò una viabilità parallela alla Nazionale Adriatica con il prolungamento del viale della Riviera fino alla stazione di Montesilvano". E' solo un passaggio del contributo che Raffaele Giannantonio, professore di Storia dell'Architettura nel Dipartimento di Architettura dell'Università 'G. d'Annunzio' di Chieti-Pescara, darà al racconto de "La bella favola del circuito di Pescara. 1924-2024", domenica prossima 16 giugno, nella Sala Tosti dell'Aurum (inizio ore 10), nel capoluogo adriatico. Gli altri relatori sono Enzo Fimiani con 'Giacomo Acerbo, tradizione e avanguardia, modernità e mondanità', Vincenzo Gibiino con 'Enzo Ferrari e la Coppa Acerbo', Aldo Mastrangelo con 'Castellamare, il Marchese e la Maserati' e Francesco Nuvolari su 'L'Abruzzo, una terra di miti, eroi, poeti e piloti'.
    Nell'intervento intitolato "Pescara città veloce.
    L'architettura dell'automobile", del quale anticipa all'ANSA alcuni passaggi, Giannantonio ricorda che il tema dell'automobile "ha grande incidenza sulla città anche sotto il profilo architettonico. Sull'incrocio tra corso Vittorio Emanuele e via Vittorio Veneto (ora via Venezia) nel 1933 la Fiat realizza un fabbricato a destinazione commerciale progettato da Vittorio Bonadé-Bottino, che adotta il nuovo motivo dell''angolo dinamico'. Di maggior impatto urbano risultano le opere di edilizia residenziale. Il motivo dell'angolo dinamico compare nel palazzo Di Leo all'angolo tra via dei Peligni e via Francesco Tedesco, progettato nel 1935 dall'ingegner Vincenzo Cellini, come la Casa Cirillo, opera dell'ingegner Attilio Giammaria (1937)".
    Nel rapporto tra architettura e automobile, prosegue Raffaele Giannantonio, "il tema progettuale di maggiore interesse ci riporta alla Coppa Acerbo che si correva lungo un circuito di km 25,579 che da Castellamare Adriatico si snodava tra Spoltore, Cappelle sul Tavo e Montesilvano Spiaggia e, nel nucleo abitato, lungo la Strada Statale Adriatica, via Salaria e via del Circuito. Il circuito si rivela però carente sotto il profilo della sicurezza, tanto che il 15 agosto 1934 il pilota Ferrari Guy Moll muore in un incidente lungo il rettilineo di Montesilvano. Anche per questo motivo, nel 1937 si incarica della progettazione di un nuovo autodromo l'architetto Raffaele Tasca di Roma, che nel percorso esclude la città dalla gara, utilizzando strade comunali da sistemare e allargare".
    "Nonostante la modernità del tema - osserva Giannantonio - la Coppa Acerbo riconduce nel rutilante universo dannunziano, sia per la decisione del Vate di attribuire genere femminile all'automobile che per la sua passione sfrenata verso questo scintillante mezzo di locomozione, così vicino all'aeroplano cui tanto dedicò della sua vita di poeta e di uomo".
   

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