"Il problema idrico in Abruzzo è
un problema che Coldiretti denuncia da anni e, più passa il
tempo, più le conseguenze sono difficili da gestire. La siccità,
ormai diventata strutturale come in tutta Italia, ha un impatto
devastante sulle produzioni con un taglio, nel 2023, del 10%
della produzione di grano, dell'80% del miele e di oltre il 10%
per la produzione di pomodoro e di uva". A spiegarlo all'ANSA è
il direttore di Coldiretti Abruzzo, Roberto Rampazzo,
intervenuto in occasione della Giornata mondiale per la lotta
alla desertificazione per commentare i dati allarmanti di una
ricerca dell'Università 'D'Annunzio' di Chieti-Pescara relativa
ai cambiamenti climatici nella regione.
"Come abbiamo evidenziato negli Stati Generali dell'acqua
promossi ad Avezzano nel 2023 da Coldiretti con Anbi, consorzi
di bonifica, autorità di bacino e amministratori regionali e
locali - ricorda il direttore Rampazzo - è un problema che va
affrontato nelle giuste sedi in modo strutturale e strategico. A
questo si aggiunge che in Abruzzo, come nel resto del Paese,
riusciamo a recuperare solo l'11% dell'acqua piovana con uno
spreco inaccettabile in un territorio a fortissimo rischio
desertificazione".
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