"Nessuna garanzia è emersa sul
mantenimento dei livelli occupazionali e di
manutenzione/ammodernamento degli impianti e dello stabilimento,
anzi, semmai è stato confermato un cospicuo numero di esuberi
che sfiora il 20% dell'attuale forza lavoro". A rimarcarlo sono
le Rsu di Fim, Fiom, Uilm e Uglm, che chiedono una presa di
posizione alla politica regionale e locale, attraverso una
lettera aperta. Dal 19 agosto scatterà il contratto di
solidarietà nella fabbrica peligna mentre la commessa Ducato
resterà a disposizione fino al 2031. Le rassicurazioni arrivate
sul tavolo romano non fermano le preoccupazioni delle
organizzazioni sindacali.
"Alla politica locale e regionale chiediamo una convinta
presa di posizione e, come avvenuto in altre regioni del Paese,
l'avvio di un tavolo di confronto sullo stabilimento sulmonese,
il quale rappresenta uno dei tanti tasselli del complicato
mosaico del mondo automotive della regione Abruzzo"- scrivono le
Rsu secondo le quali "il ricorso alla cassa integrazione da
parte di Sevel a partire da inizio luglio, che per simbiosi ha
fatto automaticamente scattare gli ammortizzatori sociali anche
a Sulmona, non è certo foriero di buoni presagi per lo
stabilimento Marelli, basti pensare che proprio nell'incontro
del 20 giugno l'azienda Marelli ha già prospettato per il
prossimo futuro per Sulmona un ulteriore e lungo periodo di
ammortizzatori sociali, in qualche modo evidenziando che nella
simbiosi con Sevel, Sulmona è comunque parte debole e con
esuberi".
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