Dopo due anni nel capoluogo
abruzzese dove ha ricoperto l'incarico di Comandante del Reparto
Operativo dei Carabinieri, il tenente colonnello Alessandro
Mennilli assume il comando di un altro reparto presso il Centro
Nazionale Amministrativo del Comando Generale dell'Arma dei
Carabinieri, a Chieti.
Nel biennio trascorso, particolarmente oneroso sotto il
profilo dell'ordine e della sicurezza pubblica, anche per la
detenzione all'Aquila del boss della mafia Matteo Messina
Denaro, il Reparto Operativo dei Carabinieri è stato impegnato
in importanti attività preventive connesse alla neutralizzazione
delle infiltrazioni mafiose ed estremistiche nel territorio,
nonché nelle più delicate e spinose indagini relative ai
fenomeni criminali che hanno destato maggiore allarme sociale e
che hanno determinato la necessità di complesse attività
tecniche e puntuali rilievi scientifici, risolutori in più di
un'occasione.
L'ufficiale è originario di Chieti, sposato e padre di due
figli, laureato in scienze politiche e giurisprudenza,
specializzato in diritto amministrativo e avvocato. "Sono molto
soddisfatto di questo periodo trascorso nel capoluogo regionale.
La lotta alla criminalità attraversa, a piccoli passi, sentieri
silenziosi e lontani dal proscenio. Ma nel compiere quei piccoli
passi ho provato emozioni straordinarie, soprattutto per aver
operato nella mia terra e per aver servito la mia gente - ha
spiegato -.
Mennilli, dopo l'esordio militare negli assaltatori
dell'Esercito, specialità cui è rimasto sempre legato, si è
arruolato nell'Arma dei Carabinieri nel 1993. Ha operato
inizialmente come insegnante presso la Scuola Sottufficiali dei
Carabinieri di Velletri (Roma), per poi ricoprire altri
incarichi a Roma, Cosenza, Ferrara, Venezia, Chieti, Campobasso
e L'Aquila. Appassionato studioso dell'età contemporanea e
autore di saggi di carattere storico, dopo aver pubblicato con
Menabò "L'insediamento dei Reali Carabinieri nei Tre Abruzzi",
sta per dare alle stampe "La strage del Dubac. Un eccidio
dimenticato".
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