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Coldiretti,cinghiali e storni distruggono raccolti nel Pescarese

Coldiretti,cinghiali e storni distruggono raccolti nel Pescarese

'Fauna selvatica è un problema economico, sociale e ambientale"

PESCARA, 23 luglio 2024, 13:46

Redazione ANSA

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Campi di mais devastati da branchi di cinghiali affamati in provincia di Pescara, in particolare a Loreto Aprutino, Penne, Montebello di Bertona, Farindola e Collecorvino. A lanciare l'allarme è Coldiretti in seguito al sopralluogo in alcuni campi dell'area vestina dove decine di ungulati hanno raso al suolo la produzione di mais con danni ritenuti irrecuperabili. Uno scenario che, relativamente a tutta la regione, era stato annunciato e denunciato in corteo da migliaia di agricoltori lo scorso 27 giugno a Pescara. "E' trascorso meno di un mese, ma la situazione è ancora la stessa - dice il direttore di Coldiretti Pescara, Roberto Rampazzo - Ciò che chiediamo è far applicare subito a livello regionale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno per l'adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica. Nel piano della Regione dovrà essere previsto il coinvolgimento attivo dei proprietari e conduttori dei fondi muniti di licenza per l'esercizio venatorio e la costituzione di un corpo di Guardie volontarie, a livello provinciale, per colmare il deficit di organico della polizia locale con la possibilità di agire anche nelle aree protette".
    Sulla questione interviene anche il presidente di Coldiretti Pescara, Giuseppe Scorrano, evidenziando che i danni da cinghiale riguardano anche la zona casauriense e tutta la Val Pescara con particolare riferimento a Cepagatti e Rosciano.
    "Torniamo a sollecitare l'assessore all'Agricoltura e il presidente della Regione Abruzzo che lo scorso giugno si sono impegnati pubblicamente - aggiunge Scorrano - La fauna selvatica è diventata un problema economico, sociale e ambientale.
    Un'invasione che, con oltre 100mila esemplari liberi, mette a rischio campagna e città con un impatto devastante sulla produzione alimentare e sulla sicurezza dei cittadini".
    Il problema in questo periodo, segnala Coldiretti, sono anche storni e gazze che danneggiano le uve precoci, nonché istrici e tassi nell'area angolana in cui sono stati danneggiati gli ortaggi. "Abbiamo registrato a Nocciano diverse segnalazioni di danni sui vigneti a causa degli storni, ma anche ad Alanno e Manoppello - aggiunge Scorrano - I dissuasori permessi dalla normativa non sono efficaci e i risultati, purtroppo, si vedono e si sentono".
   

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