In risposta alla recente delibera
della Giunta regionale abruzzese (Dgr 509 del 08/08/2024) che
autorizza l'abbattimento selettivo di oltre 500 esemplari di
cervo italico in Abruzzo, si aggiunge la risposta
dell'associazione animalista e ambientalista "Formiche d'Italia
Aps" che ha presentato un documento intitolato "Strategie
sostenibili per la gestione del Cervo Italico in Abruzzo": un
documento, inviato al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza
energetica, al presidente della Regione Abruzzo e ad altre
autorità competenti, propone soluzioni alternative
all'abbattimento, in linea con le normative europee sulla
conservazione delle specie.
"Mentre alcune regioni italiane stanno facendo progressi
significativi nella conservazione del cervo italico (coadiuvati
da Wwf, carabinieri forestali e Università) in Abruzzo la Giunta
regionale ne delibera l'abbattimento autorizzandone la caccia
selettiva, una misura controversa e con impatti negativi
sull'ecosistema", si legge in una nota dell'associazione.
Tra le proposte avanzate nel documento, si leggono:
trasferimento e ricollocamento: ridistribuzione dei cervi in
aree meno popolate o in parchi nazionali/regionali con una
significativa presenza di lupi, ma con carenza di prede
naturali; sterilizzazione selettiva: un metodo non letale per
controllare la popolazione, che può essere affiancato da
programmi di monitoraggio; incentivi economici per
l'agricoltura: offerta di compensazioni agli agricoltori per i
danni subiti e promozione dell'ecoturismo come risorsa economica
alternativa; riequilibrio della catena alimentare: favorire la
coesistenza tra cervi e lupi attraverso la gestione ecologica
della fauna selvatica.
In definitiva, "Formiche d'Italia Aps" come queste strategie non
solo eviterebbero l'abbattimento, ma promuoverebbero anche un
modello di gestione faunistica più rispettoso della biodiversità
e delle dinamiche sociali ed economiche locali, andando a
rafforzare un'identità culturale dell'Abruzzo più virtuosa.
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