Monitoraggio in corso in Molise
per il virus West Nile, trasmesso tramite la puntura della
zanzara ed in grado di infettare l'uomo come animali: equini,
cani, gatti e conigli.
All'indomani di un probabile caso di infezione riscontrata in un
uomo di San Salvo (Chieti) ricoverato nell'ospedale di Pescara,
verifiche e sorveglianza sono scattate tempestivamente anche in
Molise dove è alta l'attenzione.
Il Dipartimento di Prevenzione dell'Asrem, diretto da Carmen
Montanaro, sta monitorando la situazione, in particolare
l'attività dei Comuni che, in tale circostanze, intensificano,
secondo uno specifico calendario, le attività di disinfezione e
disinfestazione.
"Il Molise ha recepito ed adottato il Piano di Prevenzione
Nazionale che prevede raggi di azione su tre filoni - spiega
Nicola Rossi, direttore SC Sanità Animale -. Il primo prevede,
in determinate aree: tre nella provincia di Campobasso, due in
quella di Isernia, la cattura con delle trappole di zanzare,
successivamente analizzate dall'Istituto Zooprofilattico per
verificare la presenza del virus. Il secondo, invece, la
sorveglianza clinica sugli equini, mammiferi soggetti al
contagio che potrebbero riportare patologie neuroinvasive. Ed
infine il terzo, che viene invece gestito dalla Regione Molise
attraverso l'Osservatorio Faunistico con la cattura di alcuni
determinati uccelli riserva del virus. Più in generale può dirsi
che attualmente, le Province molisane sono classificate, nel
Piano nazionale arbovirosi, come aree a basso rischio di
trasmissione".
Secondo l'Asrem:" la maggior parte delle persone infette non
mostra alcun sintomo. E chi li manifesta come febbre, mal di
testa, sfoghi cutanei, vomito, linfonodi ingrossati, dolori
muscolari, potrebbe riscontrarli anche dopo 3 settimane. Effetti
più gravi potrebbero riscontrarsi negli individui fragili. 1
caso su mille potrebbe portare ad una encefalite letale".
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