"La Fimmg, Federazione Medici di
Medicina Generale, già in stato di agitazione dall'11 settembre
scorso a causa delle notevoli difficoltà e criticità in cui si
trovano a operare i Medici di Medicina Generale, anche rispetto
ai sempre più frequenti atti di 'intolleranza' dei propri
assistiti, nell'apprendere l'ennesimo gravissimo atto di
aggressione fisica nei confronti di tutto il personale di
Oncologia dell'Ospedale di Pescara esprime loro la più totale e
sentita vicinanza e solidarietà". E' quanto si legge in una nota
diffusa nel pomeriggio dalla segreteria regionale Abruzzo della
Fimmg.
"Non passa giorno senza che vengano registrati atti di
violenza verbale e fisica nei confronti degli operatori della
sanità tutta. Sono sempre maggiori le difficoltà in cui si
trovano a operare a causa delle inadeguate risorse frutto di
continui tagli, carenze di personale e burocrazia asfissiante
che, oltre a gravare sempre di più sul loro operato, provocano
esasperazione anche nei pazienti. Nonostante ciò gli operatori
della sanità continuano a lavorare con abnegazione e sacrificio.
Non è più tollerabile che l'Italia continui a destinare alla
sanità una quota del Pil di gran lunga inferiore a Francia e
Germania e di circa 2 punti in meno rispetto alla media europea,
Tutto questo non è più accettabile - prosegue la FIMMG - e
facciamo quindi appello a chi di dovere a rivedere il proprio
atteggiamento nei confronti del Servizio Sanitario nazionale
che, con la legge istitutiva 833 del 1978, ci aveva posti
all'avanguardia a livello mondiale, e a intervenire con urgenza
con provvedimenti e atti concreti per mettere fine a questa
deriva di inciviltà. Il rapporto di fiducia reciproca tra
operatori sanitari e pazienti è di fondamentale importanza per
garantire al meglio le cure e deve essere assolutamente
recuperato".
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