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Ancora agenti aggrediti in carcere a Pescara, allarme sindacati

Ancora agenti aggrediti in carcere a Pescara, allarme sindacati

Sappe, sbando totale. Spp, torni qui il Provveditorato regionale

PESCARA, 28 settembre 2024, 16:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nuova aggressione agli agenti di Polizia Penitenziaria nel Carcere di Pescara dove ieri un detenuto ha tentato di superare il cancello di primo ingresso dell'istituto penitenziario, strattonando con violenza un agente e poi sferrando due pugni in volto a un altro. Il tempestivo intervento di altri agenti ha evitato che la situazione degenerasse, ma comunque i due aggrediti hanno riportato traumi per un totale di 23 giorni di prognosi.
    "L'istituto penitenziario di Pescara è allo sbando totale - dichiara in una nota il segretario provinciale del Sappe (Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria), Giovanni Scarciolla - a causa del sovraffollamento della popolazione detenuta, oltre la capienza effettiva e alla carenza di posti letto presenti nelle camere detentive. Una situazione davvero drammatica dove il rapporto sulla gestione quotidiana è di un agente per 80/100 detenuti". Una situazione, sottolinea il sindacalista, impossibile da gestire, "con eventi di questo genere sempre piu frequenti e difficili da controllare per la forte carenza di personale. Auspichiamo un doveroso intervento da parte dei vertici istituzionali affinché si possa ritornare a operare in maniera decente all'interno della struttura pescarese".
    "Un istituto, quello di Pescara, che da tanto, troppo tempo vive condizioni insopportabili fatte di sovraffollamento di detenuti e di gravissima carenza di organico - afferma in una nota il vice segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria (Spp), Mauro Nardella - Un istituto che non conosce tregua in quanto a eventi critici e aggressioni al personale, soprattutto dal momento in cui l'egida provveditoriale è stata spostata a Roma. Bisogna assolutamente riportare il palazzo amministrativo penitenziario regionale nella sua sede d'origine qual è appunto Pescara. Ridare spessore al carcere cittadino riproponendo un Provveditorato la cui sede naturale dovrebbe ricadere proprio in quel palazzo, a suo tempo appositamente costruito, deve essere una priorità".
    A Pescara, ricorda Nardella, ci sono "442 detenuti su una capienza regolamentare di 276 e con ben 142 detenuti di origine straniera. Se a questo aggiungiamo un personale troppo scarno in numeri capiamo bene in che condizione hanno portato un carcere, una volta modello da seguire proprio per l'avere incastonato in esso la sede del Provveditorato dell'amministrazione penitenziaria".
    "Il governatore Marsilio aveva preso precisi impegni riguardo alla riproposizione dell'amministrazione penitenziaria Regionale nella città rivierasca. Lo invitiamo a riprendere mano al progetto e praticarlo - aggiunge Nardella che conclude - Ai colleghi aggrediti va il nostro più totale sostegno".
   

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